Giorgio Gagliardi
Medico Psicoterapeuta
Ordine medici come n. 74
Reparto Psicofisiologia
Il Laboratorio di
Biopsicocibernetica
Bologna
Estrapolato e riadattato da lezione precedente del
Laboratorio di Bologna nel 2004/2005 sui medium e/o soggetti sensitivi e/o ciarlatani
1.0 Premessa
La menzogna è sempre stata
una compagna molto ambigua e deleteria dell’uomo e della società che fa uso di
questa difesa estrema per avere un proprio tornaconto di qualsiasi genere.
Drammaticamente crudeli e
tragiche sono le bugie dette dai politici (vedi abbattimento di aereo civile ad
Ustica) , dai presidenti delle Nazioni, dalle istituzioni sociali che
dovrebbero difendere i diritti dell’uomo, ma spesso e volentieri li calpestano
proprio con bugie, menzogne dette col sorriso, con dati falsi alla mano (esperti
di mala scienza che rilasciano false ricerche) , col balletto delle
comunicazioni che si contrappongono le une alle altre scandalosamente, ma col
sorriso sulle labbra anche in casi di gaffes eclatanti (ed il mondo politico e
pubblico attuale ne è pieno).
Menzogna è il modo di
interpretare e diffondere un evento reale per difendere se stessi od altri da
possibili conseguenze di qualsiasi genere dalla perdita d’attendibilità, dalla
perdita della rispettabilità, alla paura di una conseguenza penale o di
richiesta di danno.
Il suo equivalente, la bugia
è intesa come una consapevole e cosciente affermazione di una verità-asserzione,
mentre il soggetto sa che sta affermando il contrario per indurre in errore la
controparte che domanda.
I due termini sono sinonimi, sebbene
la menzogna abbia un significato più impegnativo.
2.0 I sistemi mentali e cerebrali della menzogna
La psicofisiologia della
menzogna è molto complessa, poiché sono attivati più sistemi che poi non
trovano una soluzione comune di risposta ed avviano quindi segnali
disorganizzati ed incoerenti:
-la parola esprime la
menzogna,
-i messaggi non verbali che
il corpo invia sono talvolta opposti alla parola,
-i processi comportamentali
esprimono la crisi dei processi soprattutto tra il sistema emozionale ed il
sistema razionale, hanno tuttavia un loro riscontro psicofisiologico
strumentale che dimostra le diverse reazioni e controreazioni interne anche se
abbastanza mascherate all’esterno.
I sistemi attivati sono:
-il sistema primordiale o
istintuale (rettiliano): trova la sua
espressione nel combattere lo stimolo con un’azione che dalla corteccia
sottocorticale manda subito comandi ai centri motori o del linguaggio.
-il sistema emozionale che dalla corteccia sottocorticale (corteccia di
lavoro, Le Doux) per una via breve raggiunge i centri emozionali più importanti
quale l’amigdala attivando una difesa senza sapere il significato dello stimolo
ed a cascata attiva gli ormoni dell’attacco (adrenalina e noradrenalina).
-il secondo sistema
emozionale che riceve stimoli per vie
nervose antiche ma preferenziali e dà risposte aspecifiche di difesa/offesa che
poi possono essere rilette dal sistema razionale e così integrate modificare
l’azione o non agire.
-il sistema razionale e specialmente le aree prefrontali della corteccia
che sono deputate alla valutazione delle emozioni che possono essere bloccate
nell’invio di una risposta istintuale/emozionale e quindi attivare le aree
preposte al giudizio ed alla critica e poi l’invio di una risposta specifica, che
nella menzogna non è inviata ma trattenuta ed ignorata e che determina tutta
una serie di scariche neuronali non specifiche e che inviano differenti
messaggi.
È ben vero che non tutte le
bugie hanno il medesimo valore sociale, condanna morale.
Si possono avere bugie
convenzionali che possono essere comuni a determinati popoli, culture o
situazioni come il gioco del poker in cui è necessario mentire per vincere e chi
sa più fingere, riesce nel suo intento;
la menzogna qui è già
scontata perchè si cerca di capire e quindi di comportarsi proprio sulla
evidenza o meno dei messaggi non verbali dell’avversario. La bugia può quindi
in questi casi di gioco una sfida, un cerimoniale che ci si scambia sapendo che
il convincere l’avversario di una presunta possibilità, gratificherà chi dice
meglio la menzogna medesima.
Più disonesta è la bugia
dell’imbonitore da mercato o del porta a porta che oggigiorno fa affidamento
anche su corsi di come capire la psicologia dell’eventuale compratore e poter
meglio somministrare il prodotto, questo è già un comportamento valutabile come
immorale.
La menzogna moralmente più condannata
è quella che è usata in ogni circostanza in cui un innocente che subisce un
danno è invece invocato come responsabile del danno medesimo (vedi incidenti
stradali ed altro) o non riceve l’adeguato compenso perché si sostituisce alla
realtà storica. Una realtà manipolata che tutela la negligenza o la criminalità
di chi, colpevole, vuole la ragione e non il torto a qualsiasi livello di
potere o istituzione sia esercitata specie poi se subentra una superiorità
burocratica quasi a firmare ciò che pretende il trasgressore.
L’inganno o la frode prevede,
sempre per un ritorno personale di potere economico o sociale o purtroppo anche
scientifico.
La manipolazione di un’azione
o altro che è eseguito con un trucco o presentato in un modo falsificato è un
altro atto menzognero immorale troppo spesso usato specie in esercizi pubblici
che presentano bilanci, nuove “scoperte” non sufficientemente testate, ma
garantite da esperti corrotti e poco esperti.
Jacques Simon de Plancy nel
suo libro “Dizionario delle reliquie “ (nota 4) descrive il culto feticistico
dei secoli passati circa reliquie, vale a dire resti di cristiani illustri
conservati e venerati che dettero origine ad innumerevoli falsi trafficati per
autentici, solo per il guadagno immediato e le aspettative non criticate per i
compratori delle medesime, compratori che volevano a tutti i costi un futuro
emozionale della massa ed anche economico sull’esposizione delle medesime.
Numerose sono le controversie
nate all’interno della Chiesa Cattolica che in numerosi sinodi si pronunciò
contro questo commercio, Lutero e Calvino si scagliano contro questi falsi e
contro i culti connessi.
L’inganno e la frode sono
perpetrati in ogni campo sociale e non ne poteva essere esente nemmeno la Biopsicocibernetica
o le fenomenologie inusuali come i cosiddetti grandi isterici dell’Ospedale di
Parigi “La Salpetriere ”
dove dominava lo psichiatra Charcot (che faceva uso d’ipnosi, ma con un ipnotista
da piazza. In questo modo, riusciva ad avere delle trance spettacolari che
richiamavano anche esponenti del mondo scientifico di allora. I suoi clienti
diventavano sempre più accondiscendenti ad assumere le pose che Charcot voleva,
soggiornando così gratuitamente nei suoi reparti e con reciproca gratificazione.
(molte volte quindi l’ Inganno è una metodica immorale per diventare famosi ed
avere quindi “potere” millantato, indubbiamente più pseudoscientifico che
scientifico, ma economico).
3.0 La paura e l’aggressività tra apprendimento emozionale e risposta già preordinata (fase iniziale della menzogna)
Un
meccanismo primordiale, che l’uomo ha ereditato dagli antichi rettili da cui
deriva è la paura e l’aggressività.
Questi
antichi rettili non hanno il cervello con due emisferi ben definiti ed i centri
emozionali sono compresi in un complesso unico chiamato complesso k che ha
molte connessioni col cervelletto e non è ancora in grado di subire emozioni
come le intende l’uomo, perché non ha i centri che si attivano.
Molte
reazioni incontrollate dell’uomo, non volute, possono modificare tragicamente
uno scenario violento che diventa crimine, crimine incontrollato: tra queste la
paura che si trasforma in aggressività ed aggressività distruttiva.
A
volte scatta un meccanismo difensivo della specie e dell’individuo, meccanismo
non meno distruttivo del crimine che è la menzogna o bugia o frode o inganno
nell’uomo, mimetismo nelle specie animali che però è un meccanismo di
sopravvivenza irrazionale, altamente emozionale od istintuale.
3.1 Le vie neuronali della
paura, preliminare umano della bugia
Moltissime
sono le situazioni in cui ogni animale, compreso l’uomo dimostra paura e la
reazione è sempre attivata dall’istinto di conservazione che predomina e che
travolge ogni altra soluzione, Le Doux afferma che l’uomo ha sempre più paura
di quella che gli serve.
Questo meccanismo di difesa
istintivo e che attiva l’animale alla difesa/offesa è in parte
-naturale ed
-in parte fa parte del
bagaglio conoscitivo/esperienziale ed è stato perciò appreso nel corso degli
anni.
Anche se le risposte agli
stimoli poi sono le medesime attivazioni dei sistemi e centri cerebrali
interessati alla sopravvivenza dell’individuo, la differenza grande tra le due
possibilità di risposte naturali od apprese dipende dal tipo di cervello che
l’animale ha e conserva nella scala evolutiva.
Il condizionamento frutto d’esperienze
subìte realmente o d’immagini mentali conseguenti ad eventi, o la strategia
della risposta attivazione/evocazione della paura segue:
-una vecchia via che arriva
ai centri della corteccia sottocorticale chiamata anche “transizionale”, perché
non elabora la risposta, ma la “fa”transitare o
- verso le aree superiori dove sarà integrata
dai ricordi e riconosciuta nella sua vera realtà,
- o partirà una risposta che
è già preordinata dai centri emozionali inferiori, e che non sarà possibile
fermare, poiché è stata avviata un’escalation cieca ed istintiva, esito di
ricordi emozionali non integrati dalla coscienza esperienziale o critica.
-ed una nuova via più
raffinata, che organizza meglio la risposta dal centro di smistamento talamico
ai centri cerebrali superiori di valutazioni ed integrazione e la risposta in
uscita sarà una risposta proporzionata allo stimolo.
Studi recenti di Risonanza
Magnetica per Immagini hanno dimostrato che per la bugia sono attivate nove
aeree cerebrali, mentre per la verità solo cinque aree. La bugia quindi è
un’attivazione maggiore di più centri antagonisti cerebrali.
3.2 l’area dei lobi frontali come sede preferenziale
delle regolazioni emozionali e della bugia?
Ledoux intitola un suo capitolo (4, 236) ”paura
e odio nell’ansia”, con queste premesse si può spiegare l’avvio di molti
crimini, non giustificarli, ma capire l’innesco emozionale.
L’ansia è una paura irrisolta
che avvia alle fobie ed agli attacchi di panico, all’odio verso lo stimolo
provocatore e se tutto ciò è connesso ad un danno funzionale dei lobi frontali,
come nel soggetto nevrotico (nota 4, pag. 258) ; negli esseri umani vi è
l’ostinazione, l’incapacità di smettere di fare qualcosa: la regolazione
corticale non controlla più l’ostinazione emotiva a proseguire, e potrebbe
essere un’ipotesi delle troppe coltellate, dell’infierire inutilmente su un
essere umano già cadavere.
Si discute, oggi, sui limiti
e sulle effettive funzioni del cervello emozionale, impropriamente chiamato
cervello limbico e più impropriamente chiamato cervello od emisfero destro, si
è ormai sicuri che una zona importante delle varie forme di comportamento
emozionale sono le due amigdale, piccole formazioni a forma di mandorla situate
nel prosencefalo e che sono la sede principale di quasi tutte le emozioni (violente,
gioiose, ecc) essendo un complesso raggruppamento di nuclei diversi aventi
funzioni diverse ed opposte, tra cui dell’:
-aggressività irritativi.
-aggressività competitiva.
-aggressività difensiva
indotta dalla paura (Galef 1970).
È ben vero che non è l’unico
centro coinvolto nello scatenamento emozionale, ma ne rappresenta un’area
primaria.
Questi centri hanno una via
diretta di connessione col talamo che è la prima stazione dove arrivano gli
stimoli dall’esterno.
È stato anche dimostrato che
(Bruce Kapp nota 1) esiste anche una sottoregione della medesima amigdala che
ha delle connessioni dirette con i centri del midollo allungato regolatori
della frequenza cardiaca e del sistema neurovegetativo responsabile della sudorazione,
avvio di meccanismi di difesa o attivatori degli ormoni dello stress, quindi si
può notare come ad ogni stimolo si ha inizialmente un’attivazione delle
risposte neurovegetative per essere meglio in grado di reagire o di reagire
anche esageratamente come appunto nella menzogna.
Vanzelli giustamente osserva
che: ”L’insegnare ingannevolmente ai bambini ed ai giovani che essi sono
oppressi fin dalla nascita dai genitori, dalla cultura, dalla religione e dalla
società e che essi hanno il diritto di comportarsi al di fuori d’ogni
ragionevole limitazione, non serve altro che a prepararli deliberatamente e
malvagiamente a diventare frustrati e nevrotici e bugiardi………………” (nota 15, p. 161).
3.3 La
risposta comportamentale dell’uomo “Attacca o fuggi o resta fermo ed inganna”
Altre osservazioni
neuroanatomiche evidenziavano che l’attivazione del nucleo centrale
dell’amigdala causava immobilità rientrando quindi nell’avvio generale
dell’organismo al controllo generale dei meccanismi di difesa (la catalessia di
molti animali di fronte al pericolo, l’immobilità può essere così spiegata: immobilizzarsi
per sopravvivere, è noto che molte persone di fronte ad un pericolo, si
immobilizzano, non sono più in grado di far gesti o / e nemmeno di invocare
aiuto o altro).
Altre risposte, come già
descritte:
- l’immobilità (risposta di
difesa)
-la soppressione della
sofferenza o diminuzione del dolore.
-il rilascio e l’aumento
degli ormoni di attacco o di stress,
-il potenziamento dei
riflessi che diventano più mirati,
sono attivate da segnali in
uscita dal nucleo centrale dell’amigdala (nota 6, pag. 164)
Una rete di connessioni porta
gli stimoli dai nuclei laterali dell’amigdala ai nuclei basali che sono
connessi al nucleo centrale, ultima stazione di arrivo degli stimoli e stazione
di partenza del viaggio della paura.
Questa connessione di reti
neuronali scollegate dalla corteccia evoluta dell’uomo è molto suggestiva per
la dimostrazione che le risposte emozionali o semplicemente emotive non
coinvolgono sempre le aree superiori della coscienza e della conoscenza, e non
si servono del pensiero, ragionamento, coscienza per mettere in guardia la
persona contro un pericolo esterno.
L’uomo si trova così a
comportarsi, spesso, come un mammifero poco evoluto o più ancora un rettile
preistorico dotato d’aree corticali rudimentali non simmetriche e non collegate
tra loro da connessioni interemisferiche.
Questo meccanismo diretto di
immettere l’uomo nelle spire della paura e dell’aggressività non si è
disattivato nel corso dell’evoluzione perchè la sua utilità è ancora alcune
volte necessaria, anche se carica di contraddizioni che sono bugie, menzogne:
-quando un segnale di allarme
arriva al talamo, questo lo manda all’amigdala che inizia la difesa e poi in un
secondo tempo alla corteccia che inizia il riconoscimento del pericolo,
poi manderà ai veri centri
motori una sollecitazione di risposta più adeguata allo stimolo perturbatore.
Il sistema che coinvolge
l’uomo nella paura e dell’aggressività conseguente prevede:
-una prima decisione
indiscriminata e massiccia ed
-una decisione successiva più
adeguata e risparmiatrice d’energia che si immette anche nella menzogna: una
persona percorre una strada di notte, alla luce improvvisa di un faro si butta
fuori strada, poi si accorge che è una motocicletta e che la sua reazione è
stata eccessiva, ma se il faro acceso apparteneva ad una automobile che aveva
un faro non funzionante, la persona ha avuto la vita salvata da quel meccanismo
primordiale, rettiliano: si è sopravvissuti grazie ad un meccanismo piuttosto
rozzo e poco sofisticato, la persona può intravedere in una risposta un
pericolo ed allora innesca gli stessi meccanismi sopra descritti.
3.4 La tecnica di
condizionamento istintiva della bugia o menzogna
La persona avrà così
instaurato un condizionamento della paura che adesso coinvolgerà non solo lo
stimolo diretto come una luce improvvisa, ma anche tutte le condizioni e
circostanze come il buio, la strada, eventuali rumori accompagnatori del
veicolo, un altro possibile pericolo, tutti questi particolari sono letti e
depositati in un altro centro del sistema emozionale che è chiamato ippocampo, molto
vicino all’amigdala ed a lei strettamente connesso, ma con compiti divisi.
Il condizionamento della
paura e l’istinto di sopravvivenza avvieranno i meccanismi stressanti, ma
corticalmente superiori della menzogna.
Darwin (6, pag. 37) prese per
primo in analisi il significato delle emozioni agli effetti della sopravvivenza
concludendo che la paura è importante agli effetti della preservazione della
specie in quanto motiva l’animale alla prudenza, prudenza che non si
equilibrerà più se si innesca un’aggressività “rettiliana” incontrollata e non
più controllabile: ecco il perché si risponde con una menzogna ad oltranza per
difendersi da un possibile pericolo, castigo ecc, mancato riconoscimento, esagerazione
della contromisura.
In quei momenti decisionali
comanda il cervello viscerale (emisfero emozionale e sistema limbico) rappresentato
dall’ippocampo che però è strettamente connesso con il corpo striato (vedi Le
Doux, nota 6). Il sistema limbico comprende alcune regioni del diencefalo e del
telencefalo che “coordinano le afferenze sensoriali con le reazioni corporee e
le necessità viscerali” (Papez 19589) e che “rappresentano il luogo di origine
delle emozioni” (Fulton 1951).
“ (Indubbiamente il concetto
di Sistema Limbico non è tanto morfologico, quanto fisiologico e psicologico. Tale
porzione del Sistema Nervoso Centrale interviene nell’elaborazione di tutto
l’insieme dei comportamenti correlati con la sopravvivenza della specie, elabora
le emozioni e le manifestazioni vegetative che ad esse si accompagnano ed è
coinvolto nei processi di memorizzazione.
Il Sistema Limbico è una
formazione filogeneticamente antica)”.
È un deposito dei ricordi
assieme alle aree sottocorticali sensoriali che ricevono i vari stimoli
dall’ambiente, aree che sono chiamate “transizionali” perché in queste
avvengono le varie elaborazioni che poi sono inviate nei vari depositi tra cui
l’ippocampo. L’ippocampo e le aree circostanti, quando evocheranno i ricordi, invieranno
stimoli all’amigdala per tingere i ricordi con i colori delle emozioni.
Un’area della corteccia
frontale sconosciuta nei rettili è l’area mediale prefrontale che, stimolata, avvia
all’amigdala i segnali d’estinzione o di cessazione o di soppressione del
processo emozionale innescato.
In ogni modo queste due
mandorle comuni a tutti i vertebrati determinano la difesa della specie, nei
rettili che hanno scarsa corteccia cerebrale non sono presenti le altre vie più
raffinate e per questo non sono in grado di optare per più e differenti
comportamenti di difesa.
3.5 La lucertola
emotiva ovvero l’uomo diventa menzogna
Ledoux definisce l’uomo una lucertola
emotiva o meglio un derivato emotivo di un Giurassic Park. (nota 6 pag. 181)
e ancora (nota 6, pag. 276) ”Proviamo più paura di quanto ci occorra, e sembra
che sia colpa del nostro efficientissimo sistema di condizionamento alla paura,
sommato alle potentissime capacità di pensare alle nostre paure e
all’incapacità di controllarle. ” E se non si controllano, scatta la menzogna o
la frode per riequilibrare l’overdose di paura.
Molti esseri viventi come i
rettili si accontentano, anche per la loro stessa biologia, di avere un pilota
“emozionale” automatico senza porsi le domande più chiarificatrici e più
vantaggiose, ma la sopravvivenza non guarda molto per il sottile e spesso e
volentieri la valutazione del rischio (R. e Caroline Blanchard) non può
aspettare che la corteccia sottocorticale o l’ippocampo formuli l’avvio alla
risposta tramite i centri superiori, l’amigdala li precede nella decisione da
prendere.
Quella frazione di tempo che
il cervello impiegherebbe per dare una risposta più consona allo stimolo, potrebbe
costare la vita della persona stessa, ecco perché le risposte alla paura sono
molto spesso non criticate, non elaborate dai centri superiori.
Da quelle aree transizionali
sottocorticali dove lo stimolo stesso è subito avvertito come allarme rosso
indiscriminato, come tale fa partire risposte di difesa che possono essere
troppo imponenti, troppo sproporzionate, troppo aggressive ma conservative per
l’individuo e la specie.
L’evoluzione futura dell’uomo
dovrà tenere conto delle caratteristiche proprie delle possibilità umane tra
cui più importanti la cultura e la tolleranza religiosa (nota 3, 212):
-la cultura aumenta i legami
interpersonali con un conseguente diminuire della paura e dell’aggressività e
forse anche dei disturbi mentali,
-la tolleranza religiosa contrasta
la violenza, aumenta la cooperazione e l’altruismo, aumentando l’autocontrollo
dei singoli.
Fino a quando modelli
negativi ed incalzanti saranno forniti dai mass media (si pensi alla potenza
persuasiva della televisione o di internet) , si assisterà solo ad ambigui
poteri che alimentano e favoriscono la menzogna, terrorismo individuale, di
gruppo, di nazione che immergeranno l’umanità in paura e aggressività con
manifestazioni sempre più tragiche tra cui volentieri “i messaggi a doppio
livello” che altro non sono se non una elaborazione più sofisticata della
menzogna, ma più distruttivi.
“Quando si comunica, nella
maggior parte dei casi non si invia un unico messaggio ma più messaggi
contemporaneamente. Ciò accade ancora più spesso quando il mezzo di
comunicazione è multimediale e i messaggi possono essere inviati a diversi
livelli e attraverso differenti canali: visivi, sonori, nel corso della
narrazione, attraverso i movimenti, gli stacchi, la velocità, i colori, le
espressioni. La realtà rappresentata – ci ricordano gli esperti della
comunicazione – non è la realtà vera, c’è un valore aggiunto di cui bisogna
tener conto. Le emozioni, l’estetica, gli effetti speciali, il movimento delle
immagini ad alta definizione che si susseguono sullo schermo possono avere il
sopravvento e la piacevolezza dell’insieme può oscurare del tutto la
razionalità. Questo caso, come molti altri, rivela come sia possibile procedere
attraverso compartimenti stagni e come settori diversi che possano seguire
logiche opposte ignorandosi a vicenda. ” (11)
4.0 Frode, menzogna,
inganno cosciente e non cosciente, falso ricordo
Nella ricerca scientifica sulle doti reali del
sensitivo si devono fare delle importanti considerazioni:
-spesso l’operatore
dell’occulto si autodefinisce sensitivo ed è una frode, un inganno per porsi sopra
gli altri e richiamarli a sé per soldi o per il gusto del potere.
-altre volte l’operatore
dell’occulto è illuso di avere dei poteri che non ha, ma che il suo immaginario
gli suggerisce: l’operatore dell’occulto ha quindi un disturbo mentale spesso
individuato come paranoia o mitomania e qui l’inganno è spesso non cosciente.
- qualche volta una persona
che si trova in stato emozionale particolare ha delle esperienze non comuni e
da allora inizia per un determinato tempo ad avere esperienze strane che vive
come fenomenologia paranormale come incorporazione spiritica a seconda che si
tratta di Entità di un mondo sconosciuto, oppure figure disincarnate che si
incorporerebbero in un soggetto che funziona da medium, channelling (fare da canale
trasmettitore dal mondo sconosciuto) , tra il mondo
transpersonale/spiritico/spirituale e l’uomo nel suo ambiente.
-altre volte esiste uno
stretto rapporto emozionale inconscio tra una vicenda storica passata e dimenticata
(input) ed il nuovo evento parapsicologico che è chiamato “spontaneo (output, anche
se non lo è. La spontaneità non è tale com’è intesa, è frutto di un’attivazione
dei centri delle memorie emozionali e dei ricordi razionali o / e falsi ricordi
che tuttavia avviano un’esperienza vissuta come reale dal soggetto che ha
oltrepassato la prova di realtà ordinaria (entra in trance) ed è entrato in uno
stato modificato / alterato della solita coscienza /conoscenza.
Qualche volta il soggetto
ha esperienze inusuali, non riconoscibili come conseguenza di eventi passati ed
allora si può avere il vero sensitivo, il cui studio potrà anche non dimostrare
nulla (ricordiamo la trance che spesso accompagna questi fenomeni) , ricordando
che spesso quelle doti improvvise o che possono avere una derivazione di
familiarità spesso sono a termine: finiscono improvvisamente come sono arrivate.
La scienza vera che
umilmente studia un caso evitando ogni preconcetto scontato, ogni tanto
aggiunge qualche tassello al mosaico dell’uomo ed al suo mondo interno: è il
caso della premonizione o chiaroveggenza che è stata dimostrata
scientificamente come potenzialità umana senza addobbi particolari: tutti
l’hanno, chi più e chi meno ed al mondo sconosciuto è stato sollevato un velo, stanno
per cadere dei preconcetti sulle facoltà biopsicocibernetiche dell’uomo.
5.0 C’è un guardiano che apre la porta del subconscio, ma le immagini immaginative
mentali del subconscio sono il sostituto esperienziale della realtà fisica
Il guardiano della porta (citato
da Jung come un controllo razionale dell’inconscio) controlla il passaggio dal
mondo del subconscio (mondo non fisico) al mondo razionale (mondo fisico) nei
modi e nei tempi a lui permessi e con tutte le possibilità di evitare
attraverso le vie emozionali brevi la corteccia razionale associativa e della
cosiddetta critica.
Altre volte il guardiano
della porta è stato sostituito da una variegata gamma di disturbo mentale che
assume il controllo delle vie neuronali in uscita e le modifica formando delle
pseudorealtà molte volte piacevoli e redditizie: Pablo Coelo (nota 3 pag. 84ss)
nei suoi libri “il pellegrino di Campostela” ed “Il grande blu”offre soluzioni
a portata di mano di ricerca spirituale che coinvolge pratiche esoteriche, ”ma
queste soluzioni sono tipiche di certe spiritualità che tali non sono e che
sono offerte al fastfood religioso / emozionale e commercializzato come
apertura nel misterioso che invece è la base del mondo magico”.
Ernesto Bozzano, sostenitore
della scientificità dello Spiritismo, riferisce dei casi interessanti di
Personalità Medianiche che si dichiarano personalità subcoscienti, quindi
appartenenti al mondo psichico dell’uomo e nulla di più.
Anche il dottor Osty
durante una sperimentazione con personalità medianica comunicante
(Rev. metapsich. Genn/febbr 1934) si sentì
rispondere:
"Io sono voi stessi ed
ho il potere di guidarvi"quindi niente poteri magici o connessioni con
altri mondi.
Tale personalità "medianica" (ma subconscia)
si dimostrò capacissima di scrivere commedie e novelle, prevedere il futuro di
vicende domestiche dei due sperimentatori, vicende che si realizzarono nei
minimi particolari: e che si manifestarono durante una seduta di spiritismo od
occultismo (sempre inizialmente una trance dissociativa).
Harrison già ai primordi del movimento spiritualista (spiritista)
aveva già compreso che buona parte dei fenomeni medianici (esp e pk) ovvero
psichici e fisici traessero origine dalla subcoscienza (inconscio) del medium.
Il subcosciente è legato al genere, all’individuo ed
alla cultura ed alla sottocultura.
E
Calligaris, neurofisiologo, insistentemente afferma che il nostro subconscio
possiede un numero maggiore di dati di quanto sia possibile pensare, dati che
soltanto in condizioni particolari possono riaffiorare alla superficie, oltre
il guardiano della porta della conoscenza razionale. (nota 11, pag. 112)
6.0 L'uomo e
le esperienze paranormali
In Luci ed Ombra vol. 99 giugno 1999, un interessante
articolo è così intitolato:
"Vecchi errori di nuovo alla ribalta: spiritismo
e reincarnazione".
Gli autori partono dalla ristampa di un libro di Renè
Guenon "L'erreur Spirite"ediz. Riviere 1923.
Guenon, martinista, vescovo gnostico, descrive che lo
spiritismo è un errore, tutto è una grande illusione, ma evidentemente non si
può gettare via l'acqua sporca con dentro ancora un bambino semipulito, pulito
o sporco, ma sempre bambino.
"In ogni luogo, (continua) del resto, i sensitivi
così dotati furono sempre considerati dei posseduti e degli ossessi, secondo i
casi, e ci si occupò di loro solo per cercare di liberarli e per guarirli.
Gli spiritisti hanno fatto di quest’infermità un
privilegio e cercano di mantenerla e coltivarla o addirittura di provocarla
artificialmente e fanno segno di un’incredibile venerazione gli infelici (sensitivi)
che ne sono afflitti. . . ”.
Ne risulterebbe secondo l’autore e già più sopra
descritte che:
-esisterebbero soggetti normali che non sanno di
possedere facoltà paranormali, finché un imprevisto non le attiva.
-esisterebbero persone con disturbi mentali tali che s’illudono
d’avere doti particolari, questi falsi sensitivi non sono molte volte coscienti
di quello che dicono, perché sono convinti di essere tali, come alcuni maghi o
operatori dell’occulto.
-esistono persone che volontarizzano le immagini
mentali (tecniche orientali ed altro) o si autoipnotizzano ed allora diventano
medium, paragnosti, sensitivi di secondo tipo, operatori dell’occulto.
6.1 La trance
come stato modificato di coscienza, la trance quotidiana e la frode preordinata
Molte profetesse del passato solevano mettersi (Delfi,
Grecia) su sorgenti naturali di gas che le intontivano o sopra fuochi di legni
particolari od incensi che bruciavano ed allora inebriate da fumi particolari
come allucinogeno, profetavano.
Ricordiamo un responso greco/latino
(delfi, regione Focide): “andrai… ritornerai. . . non... morirai in guerra”
senza virgola perciò il “non” non si sapeva dove metterlo se vicino al
“ritornerai” od invece al “morirai” e ognuno lo metteva dove più lo spingeva
l’emozione o la sua convinzione intima.
Recentemente è stato fatto un
esperimento con metodo e rigore scientifico: a molti soggetti è stata fatta
vedere
- un’immagine
a forte emozione ed
- una
a debole o nulla emozione.
Tutti in corrispondenza
dell’immagine forte avevano una forte reazione registrata come un’onda alta, mentre
a quella a debole emozione avevano un’onda più bassa.
Fin qui nulla di strano, ma
lo strano registrato era che l’onda non si formava alla vista dell’immagine, ma
qualche secondo prima cioè nel futuro,
prima del fatto che doveva succedere; e per l’immagine debole l’inizio nel
futuro era molto più basso, ma sempre prima
della proiezione dell’immagine, e non si sapeva, per regola dell’esperimento
quale immagine venisse proiettata, poiché la scelta era stabilità da un
computer che agiva a caso, analogicamente.
Quindi perché un inizio più
alto per l’immagine forte e un inizio più basso per l’immagine debole prima
della proiezione medesima ? La risposta non è stata ancora data per correttezza.
Ciò dimostra, tuttavia, che
in ciascuno di noi la premonizione o chiaroveggenza è già presente e l’uomo di
scienza non sapeva d’averla, mentre era supervalutata da chi ne faceva un uso
improprio, ingannevole.
La frode (dei visionari, dei sensitivi, dei minigeller, delle coppie di compari, e degli sperimentatori bugiardi)
Nel 1725 tre giovani si
recarono da Adam Beringer, medico personale del Vescovo di Wunzburg e decano
della facoltà di medicina e gli portarono degli strani fossili (1).
Sulle pietre, grandi come un
palmo della mano si vedevano figure in bassorilievo di ragni antidiluviani che
tessevano una ragnatela, api in volo, insetti a quattrordici zampe. Beringer
non fiutò l’inganno che era partito da due suoi colleghi che volevano
screditarlo Ignaz Roderique e Georg Von Ekart e che avevano fabbricato loro
quelle pietre e fatti pervenire attraverso dei loro allievi.
L’inganno aveva il movente
dell’odio e dell’invidia, gelosia.
Beringer si accorse dell’inganno
solo dopo che aveva pubblicato un libro su quei fossili e gli pervenne persino
una tavoletta con scritto, il suo nome in ebraico.
I suoi colleghi, però, furono
costretti ad abbandonare la città.
Nel corso delle ricerche di
verifica numerosi medium furono sorpresi a falsificare gli effetti psichici
stabiliti e di cui si dicevano portatori. Questo successe sia nelle sedute
private a pagamento, sia in importanti laboratori.
In più di un’occasione un
parapsicologo o ricercatore fu sorpreso dai colleghi, mentre frodava durante
gli esperimenti o confutato dopo in base ai risultati manipolati.
Se la frode dei medium e dei
paragnosti è già cosa grave, quella degli sperimentatori assume toni maggiori
di gravità. Ciò ha indotto molti parapsicologi a fare una ripulitura di tutto
il materiale del passato e ad eliminare dalle liste attuali dubbi ricercatori e
ciò è molto confortante perché nelle altre branche scientifiche si dà per
scontato la lealtà dell’operatore fino a quando non si scopre l’opposto.
In Biopsicocibernetica o
parapsicologia lo sradicamento delle frodi è all’ordine del giorno e ciò denota
più serietà nell’esposizione degli eventi presentati che invariabilmente sono
tacciati d’ERRORE O INGANNO.
Se la metologia applicata, molte
volte, da già risultati approssimativi e dubitabili, la frode non ha nessuna
giustificazione e compromette anche tutta l’altra sperimentazione seria e il
più possibile metodologicamente attendibile.
Comitati scientifici come il
CSICOP ed il corrispondente italiano CICAP hanno come obbiettivo l’indagine
critica del paranormale e delle asserzioni delle scienze affini, e una
divulgazione sui risultati delle loro indagini in merito al mondo scientifico
ed al pubblico.
Ci sono accorgimenti per evitare la frode?
1.0 La ricerca sul soggetto da controllare
Questo capitolo è troppo
impegnativo, nel senso che si dovrebbero riesumare statisticamente tutti gli
esperimenti biopsicobibernetici del passato ed osservare attentamente i
risultati, Brougton nel suo libro “Parapsicologia” (vedi bibliografia) dice che
la biopsicocibernetica, scienza o parascienza, è quella che adotta misure di
sicurezza superiori alle altre scienze che pure hanno imponenti smagliature
come frode o d inganno, dello stesso parere è pure Hebbs, ma la frode tuttavia
è sempre presente e gli accorgimenti devono essere
-Generali.
-Personali per la persona, se
c’è, coinvolta nel fenomeno.
-Personali per l’osservatore
parapsicologo o biopsicocibernetico.
1. 1 Generali
Ogni evento ha i suoi
accorgimenti particolari per evitare l’inganno, gli esempi sottostanti
aiuteranno meglio a capire:
a) Lacrimazione e sanguinamento di statue: (nota 6 in quest’articolo si
presenta il caso della “Madonnina di Civitavecchia”) con studio dell’ambiente
familiare in cui è avvenuto l’evento, studio allargato anche al parroco di
allora, all’ambiente carismatico emozionale, a cosiddette premonizioni
dell’evento, al riscontro obbiettivo di DNA maschile su statua femminile, alla
mancanza di videoriprese, alle topiche del vescovo che non conosce le dinamiche
dell’apparizione di Guadalupe, e dissemina d’errori grossolani il suo libro “Ha
pianto nelle mie mani”. ,
b) all’esorcista di allora di Civitavecchia che col
pendolino diagnosticava i fatti veri come quello di Civitavecchia, perché il
pendolino si muoveva in un dato modo.
c) Ad un esorcista molto telepresente di Roma ed ad uno
scrittore francese Mariologo che in Tv nazionale italiana affermò che il
sanguinamento del volto della Madonnina di Civitavecchia aveva la forma dello
stivale dell’Italia è perciò era vero il sanguinamento misterioso, la prima
commissione messa assieme dal vescovo non fu concorde: tre membri si
pronunciarono contro l’eventualità misteriosa, non ci fu commissione
scientifica, ma un solo membro laico.
Queste incredibili
affermazioni furono contestate da pochi tra cui il sottoscritto, ma ciò che è
stato più grave come ERRORE gia segnalato da DONCHIN nel 1882 è che Mons. Grillo
afferma (pag. 40 del suo libro):
“I testimoni furono proprio
tanti ed anche qualificati, alcuni molto qualificati come il capo dei vigili
urbani ed un colonnello”.
DONCHIN, a seguito delle
cantonate prese da colleghi troppo ingenui della Società di Ricerca Psichica Inglese
invito a far prevalere il buon senso quindi
era perfettamente inutile che gli investigatori si arroccassero nella loro
dignità sociale e protestassero la loro buona fede per avallare dei risultati
che potevano benissimo essere contestati: i testimoni sono importanti, ma il
loro censo non vale un acca; ci vogliono esperti del ramo: il principio di
autorità è proprio, in questo campo di più studiosi e che non siano in malafede
o vogliano spingere dei risultati, non indagati scientificamente.
Allora lo schema operativo in
questo caso prevedeva:
-raccolta preliminare d’ogni
informazione sui soggetti coinvolti e collaterali.
-esclusione di frode ed
inganno (doppio cieco, prova della falsificazione, ecc.).
-esclusione di fenomeni di
protagonismo, mitomania ed altri fenomeni psicopatologici, analisi scientifiche serie e mirate
e con strumentazioni idonee.
-identificazione di
fenomenologie biopsicocibernetiche da ipotizzare e poi provare.
Qui si ferma l’operatore
dell’osservatore scientifico.
I blocchi importanti non
studiati, in questo caso ed all’epoca, furono:
-La raccolta preliminare d’informazione
sull’ambiente umano coinvolto
-L’esclusione di frode od
inganno.
-L’esclusione di fenomeni
psicopatologici, che però qualche volta si possono accompagnare a fatti
imprevedibili, ma lo studio obbiettivo lo dimostrerà.
Osservazioni elettro e fonocardiografiche su uno yogi
durante le pratiche per fermare il cuore
Nel 1986 il Centro Ricerche
di Milano si occupò di un millantato caso di yogi che si reclamizzava come
soggetto capace di fermare il cuore.
Tale Gyanander Kumar 35 anni
dette spettacolo di sé a Riva del Garda ed ospite presso vari centri esoterici
Per le cosiddette sue
capacità di risvegliare la kundalini, ed il samadhi per seppellimento ed
appunto esibizioni sul come si “ferma il cuore”.
Incuriositi da questa reclame
si accettò l’invito di partecipare ad una sua esibizione in Milano con
strumentazione cardiologia: un fonoelettrocardiografo, minimo indispensabile in
una riunione pubblica.
Si era già letto in
letteratura quanto avevano scritto autori come Bagchi, Anand, Brosse, Wenger e
di cui si rimanda al testo (pag. 92). La registrazione dimostrò che Kumar
durante le sue dimostrazioni:
-sovraccarico atriale destro
e sinistro
-variazione asse elettrico
cardiaco,
-compressione e riduzione del
volume cardiaco
-notevole tachicardia durante
i “Kumbaka”altrimenti chiamati manovra del Valsalva ovvero espirazione a
glottide chiusa o iperpressione toracica,
segni d’anossia / ischemia cardiaca.
Durante i kumbaka, scompariva
il polso registrato con fono ai polsi periferici e si affievoliva il rumore
centrale, ma non scomparivano i segni elettrocardiografici dell’attività
cardiaca che diventa patologica.
Perciò il cuore NON si
fermava, ma succedeva quanto insegnano i manuali di fisiologia durante la
manovra di iperpressione toracica e cioè scomparsa del polso e rumore
periferico.
Da questo secondo esempio
constatato sul campo si traggono due regolette:
-leggere la letteratura in
merito.
-usare strumentazione
adeguata. Se ci si fosse fermati all’uso del fonocardiografo si sarebbe presa
un’ennesima e deleteria cantonata.
-Nel 1993 il sottoscritto ha
iniziato a studiare un caso apparizionale con manifestazioni di stigmate su D. M.
i/M. di Manduria, ed il fenomeno accompagnatorio e il sanguinamento di statue
religiose e la materializzazione d’olio d’oliva in provette o contenitori, chiusi,
sigillati e firmati da presenti.
Era accompagnata da un certo
Don P. e da altri sacerdoti che credevano nelle sue manifestazioni. (il caso è
stato pubblicato vedi nota 8 pag. 5).
Erano state notate
incongruenze del tipo, prima di sanguinare una statua, lei stava da sola in
chiesa o in camera e poi diceva che sanguinava quella statua.
Il fatto più eclatante era il
controllo della “materializzazione” dell’olio d’oliva profumato, che però in un
caso a Roma risultò essere olio di semi.
Per primo si prepararono due
contenitori contenenti un ramoscello d’oliva, sigillati e controfirmati, uno fu
trattenuto presso la casa del sottoscritto e l’altro consegnato a P: V. che lo
portò a Manduria. Qualche giorno dopo gridano al miracolo, poiché il
contenitore, esternamente intatto si era riempito d’olio, quello a casa de
sottoscritto no. Si fece un’altra prova in accordo col CICAP (prof. Piazzoli, prof.
Garlaschelli) che inviarono per tramite nostro delle fialette chiuse alla
fiamma a Manduria dicendo che non era necessario chiuderle in contenitori
sigillati od altro, ma a Manduria furono chiuse in un contenitore, sigillato, con
firme dei presenti. Poi il solito miracolo: si chiede di portare a Pavia il
contenitore. A Pavia con presenti il sottoscritto, P. C. e gli operatori del
CICAP si apre il contenitore e si nota che diverse fialette contenevano olio, erano
annerite, bucate a caldo e malamente chiuse, una non c’era perché Dh aveva
detto che la Madonna
ne aveva trattenuta una, (si era rotta invece nella manomissione). Così si
confermò l’inganno che il contenitore era stato aperto, (cosa abbastanza
semplice) , per far entrare l’olio nelle fiale che si erano riscaldate, bucate
e malamente chiuse, le foglioline di olivo era tutte bruciate. Ma i sostenitori
della materializzazione non credettero all’evidenza dell’inganno e sostenevano
che era stato il calore del loro soprannaturale a provocare tutto quello. In
una visita a Manduria, chiamati dal vescovo locale, quando i vari sorveglianti
si accorsero della nostra presenza, dopo ore di preghiera delle persone
presenti tra cui personaggi come vescovi vagantes ed altri sacerdoti molto
dubbi che confessavano ed assolvevano dicendo “ti benedico”, arrivò un
messaggio di Dh “ La Madonna
mi ha detto che ci sono diversi non credenti che sono venuti per spiarci ed
allora non comparirò lì, ma a casa “fine del rituale.
- nel 1988 a Ponti sul Mincio un
uomo dichiara che gli compare la madonna giovanissima.
Non si possono fare indagini psicologiche,
poiché quel giorno era presente anche una televisione nazionale. Ci si
accontenta di registrare il cosiddetto evento apparizionale: da subito ci si
accorge che il soggetto presenta una frequenza cardiaca e tono vascolare in
vasocostrizione ben prima dell’evento ed anche dopo molto tempo dell’evento
stesso: quindi il fatto è perlomeno volontarizzato anche se era saltuariamente
isolato dall’ambiente, ma anche durante l’attesa, dava ordini al suo comitato e
controllava l’andamento del tutto. Non si è più potuto seguire il caso per non
disponibilità della persona.
L’iperattivazione emozionale
riscontrata ore prima dell’evento ed un’ora dopo depongono non per un evento
immediato ed esterno alla persona, ma per una sua preparazione e perciò non si
è potuto superare il primo gradino della frode, menzogna, imbroglio cosciente o
non cosciente. (più realtà fantasticata vedi nota 9 pag. 78)
-Altri casi smaccatamente
fraudolenti sono stati diversi sanguinamenti di statue religiose relazionate
nella nota 9 pag. 13. In particolare una statua della Madonna a Tabiago Como
con riscontro di sangue maschile (vedi anche Civitavecchia). L’inganno emerse
dallo studio del sanguinamento lungo la statua: era stato spruzzato del sangue
nell’occhio sinistro della madonna e lasciato colare lungo il corpo fino ai
piedi, poi si era passati all’occhio di destra, ma colui che compiva il gesto
non aveva diminuito la pressione sulla siringa usata per cui si vedeva
nettamente un filo di sangue tra l’occhio sinistro e destro e poi il rigagnolo
anche qua che scendeva per caduta fino ai piedi. L’altra particolarità che si è
già detta una statua femminile che piange sangue maschile.
Da questi esempi seguiti personalmente emerge
la necessità di una conoscenza appropriata dell’evento tanto più se è già noto in
letteratura e di com’è stato classificato secondo criteri rigorosamente
scientifici ed appropriati.
Perciò ogni caso singolo
eclatante deve essere inserito in quelli già noti e studiati e preparare la
metodologia per seguirlo ed escludere frodi consce ed inconsce del soggetto o
dei vari comitati sorti attorno, psicopatologia del soggetto, volontarizzazione
del fenomeno tenendo ben presenti le varie tappe identificative che è
necessario seguire come le tappe consigliate da Centro di Milano.
Schema di studio proposto dall’ex Centro Studi di
Milano (Gagliardi, Margnelli)
Dunque ogni caso è un caso a
se stante e necessita di una prevalutazione non già direzionata.
Quindi uno studio di fenomenologie
biopsicocibernetiche necessita di (nota 7, pag. 41):
Primo stadio: raccolta
informazioni preliminari
- Storiche, personali, medicopsichiatriche,
circostanziali.
- Studio letteratura
specifica.
Secondo stadio: esclusione di
frode, inganno, simulazione da parte del soggetto coinvolto
- Coinvolto nell’evento, osservatori,
sperimentatori (costituzione commissione scientifica).
Terzo stadio: analisi
scientifiche, verifiche strumentali, verifiche psicologiche, ecc.
(studio ripetitività, fenomeno
ritualizzato, fenomeno con ambiente preparatorio)
Quarto stadio: identificazione
e classificazione del fenomeno biopsicocibernetico
- studio fenomeni
collaterali, come contagio emozionale, ecc.
- eventi particolari
accompagnatori studiati sempre scientificamente
Quinto stadio: ipotesi o
giudizio finale, studio eventuali carenze informative o di controllo,
integrazioni.
Ora i protocolli di studio
proposti dal “Il Laboratorio di Bologna” rappresentano un miglioramento di
questo schema di studio che era abbastanza semplice, ma comprensivo delle
caratteristiche fondamentali della ricerca, messo a punto dal centro ricerche
di Milano nel 1985.
Ricerche psicologiche e psicofisiologiche sul soggetto
umano
Eckman nel suo libro “I volti
della menzogna” (nota 1) elenca una serie d’errori strategici (nota 1 pag. 30).
che sono le basi per scoprire
e poi evitare la frode:
-1) si possono scoprire
accidentalmente le prove dell’inganno.
-2) chi inganna è tradito da
un collega invidioso, da un informatore apposito,
-3) chi inganna manifesta
indizi di falso o segni rivelatori come cambiamento di espressione del volto, movimenti
involontari del corpo, cambiamento di voce, deglutire la saliva, respirazione
più profonda od accelerata, lunghe pause tra una parola e l’altra, lapsus, microespressioni
del viso specie asimmetrici, gesti involontari. Perchè il mentitore può
tradirsi? Perché il pensiero viaggia in un senso e l’emozione dà un
comportamento contraddittorio e tutta una psicofisiologia consona alla lotta
tra pensiero ed emozione.
Non sempre chi mente può
prevedere quando si presenterà la necessità di mentire, non sempre c’è il tempo
per preparare una strategia, ripassarla, ma si sa che il medium, sensitivo, paragnosta
che inganna è un soggetto già preparato ad evitare che la sua frode venga
scoperta per cui se gli accorgimenti del n. 3 possono ancora essere “letti”nel
comportamento, il professionista si è abituato alla frode ed ha acquisito una
notevole capacità di diminuire od addirittura sopprimere molti indizi della sua
frode.
In altre parole c’è in atto
un piano strategico con tutta una serie d’eventuali spiegazioni per alcuni
errori non previsti o prevedibili che ha come base:
-la paura di essere scoperto
e la fine o declino della carriera, il non riconoscimento di errori o metodiche
inefficaci al problema e normalissime nella ricerche che procede a tentoni.
-la soddisfazione di
continuare a beffare sia i presenti che gli osservatori.
Quindi le loro due abilità
accentuate sono:
-quella necessaria ad ideare
la strategia basata sull’inganno.
-la strategia indispensabile
a sviare i sospetti dei presenti, ma soprattutto degli osservatori, che molte
volte sono sprovveduti o non conoscitori dell’argomento, ma appartengono alla
schiera degli amici degli amici (fenomeno diffusissimo specie in politica e
istituzioni, ma sottaciuto dai manovratori della rispettabilità fasulla.
A questa categoria
appartengono appunto quelli che si possono chiamare gli “attori nati” che
conoscono le loro capacità e si fidano delle loro capacità, non provano
apprensione all’atto della frode od inganno, sebbene tale sicurezza è un segno
di “personalità psicopatica” (nota 1 pag. 42) , i cui segnali sono difetti di
giudizio, autoconvinzione di fascino superficiale, mancanza di rimorsi, comportamento
antisociale come piacere della beffa, egocentrismo accentuato, mitomania e
senso di superiorità manifesto che attinge alla posta in gioco che agisce da
una competitività ad oltranza ed al prestigio professionale.
A questo punto si deve
chiarire che è quasi impossibile distinguere:
-la paura di essere scoperto
dell’ingannatore dalla paura di non essere creduto di un sensitivo vero, dato
che i segni del timore o paura saranno gli stessi. (pag. 37, ibid. )
Anche l’osservatore ha delle
difficoltà non indifferenti a smascherare l’inganno se in passato ha dimostrato
di non credere a chi diceva la verità ed ha la reputazione di essere sospettoso
e diffidente:
la fiducia in se stessi è una
cattiva consigliera che fa abbassare il livello di attenzione.
Se il problema si fa sempre
più complesso, maggiori devono essere le precauzioni perché il medium, channeling, produttore di
materializzazioni ha o collaboratori o lui stesso sorveglia e controlla il
pubblico presente cercando di rendersi conto di chi è un osservatore, se è solo,
e di quali tecniche dispone.
Molte volte il medium
nell’esibirsi e nel sorvegliare gli eventuali sorveglianti, non controlla più
in modo ottimale sia il linguaggio o la mimica facciale, ma soprattutto non riesce
più a controllare i movimenti del corpo ed il corpo invece lascia sfuggire
molto, proprio perché viene ignorato: ciò avviene “perché i movimenti degli
arti ad esempio come di altra muscolatura non sono direttamente collegate a vie
nervose ed a centri cerebrale direttamente coinvolti nella produzione e
repressione di emozioni” (ibid. pag. 65).
Ricerche sugli sperimentatori od osservatori “qualificati”
“Quis custodem custodiet?”
Si è letto che numerosi premi
Nobel si sono interessati alle fenomenologie biopsicocibernetiche, ma si
ricordi sempre la legge di Donchin che non sono i gradi o riconoscimenti
accademici che designano l’esperto: nel 1949 Egas Moniz fu insignito nei Nobel
nella neurochirurgia per la lobotomia frontale che provocò su 40000 casi
trattati, 40000 soggetti ridotti a vegetali (nota 10).
Karl Pribram fu il primo ad
opporsi a questo mostruoso intervento, ma fu quasi cacciato dall’Università di
Yale per aver sostenuto che i lobi frontali dell’uomo erano d’importanza
fondamentale per la coscienza dell’uomo stesso.
Paul Mac Lean inseguito
sostenne che i lobi frontali erano il “cuore”della corteccia e la parte più
importante della neocorteccia (nota 10 pag. 60) ….
Il premio Nobel per il dolore
prof. Melzack (1965, Pain mechanism: a new teory science n. 150, 971/79) fu
insignito dal Nobel, anni dopo si scoperse che i suoi studi erano stati copiati
da lavori dei suoi studenti…………
Perciò
i riconoscimenti accademici non sempre vanno di pari passo con la scientificità
dei lavori.
Dall’Associazione
Principessa de Croy, Bruxelles 12/09/2005: Effetto
Pinocchio.
Il Pubblico Ministero nasconde delle prove:
un innocente condannato a 18 anni di prigione
Il 22 giugno, Nienke
Kleiss, di 10 anni, è violentata sessualmente ed assassinata nel parco di
Schiedam, mentre il suo amico Maikel, allora di 11 anni, è picchiato e lasciato
per morto. Uscendo dal coma, il ragazzo fa una descrizione dell’assassino. Questa
non corrisponde a quella di Kees Borsboom, pertanto la polizia olandese, lo
manovra in modo tale da ottenere una deposizione contro di lui, racconta questi
ora.
L’uomo era stato condannato precedentemente ad
una pena modesta per fatti indecenti. Interrogatori ben pesanti lo invitarono a
confessare il crimine che non aveva commesso. Lui ritrattò, ma era troppo tardi:
fu condannato a 18 anni di prigione.
Dopo aver fatto
quattro anni di prigione, un altro uomo confessò di essere il vero assassino. Apparve
chiaro che il magistrato che rappresentava il pubblico ministero aveva nascosto
al tribunale che i ricercatori dell’istituto medico/legale avevano scoperto
tracce di DNA che non erano quelle di Kees Borsboom: erano quelle di Wik H. che
poi confessava il delitto. (http://groups.msn com/Fondazione Principessa de Croy)
Come si può leggere anche
nella scienza ufficiale e sue applicazioni sono frodi, inganni coscienti, non
ci si meravigli quindi di Premi Nobel ed altri riconoscimenti fasulli.
La legge di Donchin
dovrebbe essere scritta e ricordata sempre a caratteri cubitali
È ben vero che numerosi scienziati che studiarono e sperimentarono eventi
paranormali come William Crookes, fisico e membro della Royal Society, quando
pubblicò i risultati ottenuti di psicocinesi con Daniel Douglas Home nato nel
1833, fu deriso dai suoi colleghi, ma i suoi esperimenti utilizzavano
apparecchiature sempre più sofisticate e con registrazione automatica.
Fu
anche accusato di diventare vecchio con perdita della conoscenza scientifica ed
infatti alcuni anni dopo progettò il tubo catodico chiamato col suo nome che
era di importanza fondamentale per la scoperta dei raggi X (nota 3, pag 64).
La
superbia di colleghi più ignoranti, gelosi e presuntuosi non riuscì però ad
inficiare gli esperimenti di Home.
Si
ricordi che Sidgwick, fondatore della Society for Psychical Research aveva per
statuto come obbiettivo:
“Indagare
il vasto campo dei fenomeni designati come mesmerici, psichici, spiritici e
ciò svolto
-senza
pregiudizio o prevenzione d’alcun tipo,
-nello
stesso spirito d’esatta e imparziale indagine che caratterizza la scienza nel
risolvere i problemi.
a
volte meno oscuri e meno dibattuti”.
E
da subito tale ricerca divenne scienza, metodologia scientifica disciplinata a
o con sistema descrittivo standardizzato.
Quando
la Blavatsky
venne a Londra per far esaminare da un comitato della SPR le sue manifestazioni,
Robert
Jhan, (nota 3 pag. 76) preside della scuola di ingegneria di Princetown e con
vasta esperienza nella NASA quando decise che i problemi parapsicologici erano
“degni”di essere indagati, molti suoi colleghi lo considerarono pazzo e fu
aperta un’inchiesta di supervisione su tutta la sua ricerca.
La
frode e l’inganno sono un”pericolo costante” (nota 3 pag. 82)
“in
più occasioni lo parapsicologo è stato sorpreso dai suoi colleghi a frodare, in
qualche caso l’esame dei risultati ha dato la certezza che lo stesso
sperimentatore avesse manomesso i dati.
Recenti
casi di frode nelle scienze ortodosse dimostrano che i parapsicologi sono ben
più avanti dei loro colleghi in altre branche scientifiche nello sradicamento
delle frodi.
I
protocolli nuovi della parapsicologia o biopsicocibernetica dimostrano che
-i
dubbi di frode sono naturalmente anche supportati
-dai
dubbi di metodologia significativamente approssimativa, perciò queste due fonti
di dubbio debbono essere eliminate in partenza nello studio della
biopsicocibernatica e per questo gli sperimentatori non devono essere dei
tuttologi, ma specialisti del proprio ramo, onesti umili, che non si facciano
forti di titoli accademici o diplomi di merito.
Altri
invece, come lo psicologo Hansel (membro del CSICOP, il predecessore del CICAP)
1966 pieno di pregiudizi, pubblicava un libro “ Esp and Parapsychology” dove
non faceva mistero che per lui indagare un esperimento significa cercare il
trucco e scoprire la frode.
Hansel
fu severamente criticato dallo psicologo Ray Hyman dell’Università dell’Oregon
che affermò che l’approccio di Hansel alla parapsicologia nella ricerca delle
frodi non è né scientifico, né utile. (nota 3 pag. 84).
L’approccio
alle frodi da parte di parapsicologi deve prevedere anche un prestigiatore o in
ogni modo uno specialista che possa indurre gli esperimenti da controllare e
soprattutto controlli non emozionali come videocamere (da oltre 400 fotogrammi
il secondo, come quell’usata per il caso Zhang in Cina 1982) ad alta velocità
di ripresa e risoluzione e grandangolo nota 3 pag. 171, recentemente 2008 il
prof G. Sartori con la misurazione computerizzata dei tempi di reazione 2010
ovvero studiare «il cervello bugiardo», e come sbugiardare chi mente sapendo di
mentire).
James
Randi del Csicop indisse una conferenza con esperimenti “sociologici” per
testare quanto i parapsicologi potevano essere in grado di scoprire delle frodi,
conferenza che aveva più lo scopo di introdurre dei prestigiatori nel cast
degli osservatori di fenomeni biopsicocibernetici.
Un
passo gigante nello studio della biopsicocibernetica fu condotto da Smith nel
69 (nota 3 pag. 127) , per ridurre la possibilità della frode ed automatizzare
gli strumenti della ricerca ESP.
Smith
utilizzò, dopo varie tecnologie, un processo casuale diffuso in natura: il
decadimento dell’atomo radioattivo che secondo la fisica subatomica, è
impossibile predire il momento esatto del decadimento del medesimo e
l’espulsione dell’elettrone (contatore geiger): era l’attività dell’elettrone
che i soggetti tester dovevano predire. Poi in progetti più avanzati sostituì
una componente elettronica, ma basata sempre sul principio analogico
dell’elettrone che compare: Tali strumenti sono noti come generatori di numeri
casuali (Random Event Generators) (nota
3 pag. 130) , strumenti sempre in evoluzione.
La Parapsicologia
e la Biopsicocibernetica si sono avvalse di scoperte della fisica subatomica
che fa passi da gigante come dal protone” neutro” di Majorana chiamato poi neutrone,
ai neutrini di Pauli (ce ne sono almeno tre varianti oltre alla ipotesi/ teoria
ultima che il neutrino sarebbe materia e materia oscura di sé) ipotizzati anche
da Fermi/ Majorana ed anche le forze di scambio di natura quantistica interatomiche
sempre intuite da Majorana. Dette scoperte sono state applicate alla
strumentazione di ricerca parapsicologica con successo.
Quindi
si può ipotizzare che altre scoperte della fisica subatomica potranno dare
strumenti e chiarimenti su molte fenomenologie che ancora suscitano perplessità
ed incognite tra gli studiosi stessi dell’argomento.
Si stanno modificando molte teorie che
soppiantano le precedenti e teorie ipotizzate che troveranno indubbiamente applicazione
pratica anche in parapsicologia e biopsicocibernetica (La teoria sistemica
generale dell'evoluzione, il vuoto sub-quantistico e il campo psi di Ervin
Laszlo).
Perciò
è conveniente accettare le intuizioni e scoperte serie ed accreditate del
futuro imminente già diventato passato prossimo per riaggiornare anche le
modalità di affrontare i fenomeni parapsicologici sulla scia della scienza
della fisica subatomica (Il dualismo interazionista di John Eccles).
Le
continue scoperte mettono in crisi le leggi fisiche ritenute immutabili del
passato e spiegano quello che prima era ipotizzato da pochi e disprezzato da
molti che poi si sono dovuti ricredere sulle loro teorie ormai nello sfondo preistoriche.
Anche
lo studio dell’inganno e menzogna si sta evolvendo con la nuova strumentazione computerizzata
di studio delle neuroscienze cognitive, della plasticità sinaptica, della
neuropsicofisiologia attuale (es. neuroni specchio ecc. ) , e della medicina
quantistica.
5.0 Bibliografia generale delle due lezioni
1) G. Lapassade, Trance e
dissociazione, Ediz. Sensibili alle foglie, 1996
2) J. Hooper, D. Teresi, L’universo
della mente, Ediz. Fabbri 1987
3) Jean Vernette, Nuove
spiritualità e nuove saggezze, pag. 196, Ediz. Messaggero di Padova 2001
4) A. De Saint Exupery, Le
Petit Prince, ediz. A. Signorelli Roma 1993
5) D. Goleman, L’intelligenza
emotiva, Bur edizioni 1995
6) J. Le Doux, Il cervello
emotivo, Ediz. Baldini Castaldi, 1996
7) W. Felzer, Immagini
creative, Sperling e Kupfner edizioni 1992
8) Francesco Ferretti, Pensare
vedendo, Carocci 1998
9) G. Mosconi, Erickson la
trance ipnotica come terapia, ediz Mef. 2004
10) O. Gonzales Quevedo, La
faccia occulta della mente, ediz. Astrolabio 1972
11) Calligaris G. Le
meraviglie della metafisiologia, Brescia 1944
12) Bierman D. , Radin D. (1997) “Anomalous anticipatory response on
randomized future conditions”, Perceptual and Motor Skill, 84, 689-690.
13) Bierman D. , Radin D. (2003?) “Anomalous
unconscious emotional responses: Evidence for a reversal of the arrow of time”.
To appear in Tuscon III: Towards a science of consciousness, MIT Press.
14) KappB. S., AAVV, The amigdala, a neuroanatomical system approach to
avversive conditioning, in Neurophisiology of memory, Guilford, N. Y 1984, p. 473ss
15) L. Vanzelli, Psicobiologia
dell’aggressività e della violenza, Faenza Ediz. 1989
16) J. Simon Collin de Plancy,
Dizionario delle reliquie e delle immagini miracolose, ediz. New Compton 1982
6.0 Bibliografia
aggiuntiva (della relazione attuale)
1) P. Ekman, I volti della
menzogna, Ediz. Giunti 1989
2) G. Gagliardi, Paura di
Magia e magia di paura, Ediz. Centro Ricerche Vallassinesi, Asso (Como), 1993
3) R. S Broughton, Parapsicologia,
ediz. Sperling e Kupfer, Milano 1994
4) G. Gagliardi, L’esperienza
storica del passato quale database del subconscio per l’avvio della
biopsicocibernetica del futuro. Relazione per Il Laboratorio di Bologna 2004
5) G. Gagliardi, Sensitivi e falsi sensitivi. Relazione
per il simposio della mostra “L’occulto potere della magia” Modena 26/02/2005.
6) G.
Gagliardi, Lacrimazione e sanguinamento di statue: inganno, trance, reato, mistero?
In
Quaderni di Parapsicologia vol. XXXI ott. 2000 n. 2 pag. 19
7) G.
Gagliardi, M. Margnelli, Osservazioni elettro e fonocardiografiche su uno yogi
durante pratiche per fermare il cuore. Quaderni di parapsicologia, Bologna”atti
del convegno da Vizio privato a pubblica virtù” - Vol. XXVI, marzo 1995 n. 1
8) G.
Gagliardi, Controlli su presunti PK e relazioni medicoscientifiche sulle
fenomenologie straordinarie di Deborah Moscongiuri di Manduria. pag. 5 vol
XXVIII 1997, Quaderni di parapsicologia, CPB Bologna
9) G.
Gagliardi, L’esame di realtà delle esperienze paranormali tra realtà immediata,
conoscenza mediata o criticata, realtà fantasticata. Quaderni di Parapsicologia,
volXXIX, n. 1, 1998 CPB Bologna.
10) J. Hooper, D. Teresy; L’universo
della mente, ediz. 1986 CDE Milano
11) Tratto da: A. Oliverio
Ferraris La sindrome Lolita, Rizzoli, 2008
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