Dottor Giorgio Gagliardi
Medico psicoterapeuta iscritto
all'Albo dei Medici Psicoterapeuti (n. 74) della provincia di Como
Sommario
1) Premessa
Su
richiesta del Dott. Luigi Farina, già presidente dell’ A.R.PA.
(Associazione Regina della Pace) ci si è recati all’Hotel Helios di Monza il 20.03.2018
dove alle ore 20:30 il Sig. Pedro Regis, brasiliano di Anguera, avrebbe tenuto un
incontro di catechesi cattolica e avrebbe avuto una visione dell’Entità della
Madonna di Anguera da Cui riceverebbe messaggi per l’umanità.
Siccome è
la prima volta che si incontra il Sig. Regis e si sono visionate registrazioni
di precedenti sue adunanze in Italia, dalle quali si è osservato il suo
comportamento motorio e si evince che parla in lingua portoghese, d’accordo con
il Dott. Farina, si è deciso di non portare il poligrafo, né altro strumento
clinico. Il soggetto, infatti, ha le mani sempre occupate o dalla corona del Rosario
o dal microfono o dal blocco per appunti su cui scrive il messaggio che
riceverebbe: ciò significa che i sensori collegati al poligrafo registrerebbero
artefatti notevoli. Un’altra motivazione alla base di questa scelta è il fatto
che non si conosceva la sala dove sarebbe stato tenuto l’incontro e non era
pertanto possibile valutare l’ambiente e l’influenza che avrebbe potuto avere sul
soggetto.
Si
ricorda che nel settembre del 1987 Pedro Regis soffrì di una serie di svenimenti
(lipotimie) che preoccuparono la sua famiglia, per cui fu portato a Feira de
Santana, città principale della regione, per sottoporlo ad esami clinici vari riguardanti
per esempio le sue condizioni cardiologiche, neurologiche e psichiatriche,
esami di cui non si conoscono gli esiti, ma che non avrebbero portato al
riscontro di alcuna malattia evidente. Si presume che in seguito le lipotimie sarebbero
cessate ed è iniziato il ciclo dei suoi eventi con visione. Alcuni commenti, di
cui non si conosce la fonte, hanno ipotizzato che ci potrebbe essere un nesso
causale tra la patologia precedentemente accusata dal soggetto e l’insorgenza
delle visioni quali “allucinazioni”, o meglio “immagini mentali” (si veda Richardson[1]), che possono far parte
dello stato confusionale del soggetto durante le lipotimie. Si tratta di un’affermazione
non provata neppure in senso temporale, sebbene le lipotimie o svenimenti
potrebbero portare il soggetto in uno stato confusionale con allucinazioni
negative, ma anche con immagini gratificanti (positive).
La "lipotimia" comporta
un'insorgenza graduale della perdita di coscienza, con durata breve: questo
termine è impreciso e si usa l'aggettivo "pre-sincopale" per
esprimere i sintomi prodromici alla sincope.
Ai
fini della valutazione del fenomeno in esame, non vi sono in effetti differenze sostanziali tra le patologie che causano perdita di
coscienza in modo graduale, con sintomi premonitori (per es. sudorazione, malessere,
pallore, senso di incombente svenimento) e quelle che causano perdite di
coscienza improvvisa senza prodromi.
Anche
i termini "malore" e "svenimento", utilizzati come sinonimi,
sono considerati inesatti nell'attuale terminologia medica. Molti soggetti che
hanno sofferto di lipotimie o di episodi similari hanno poi descritto stati
allucinatori o una serie di immagini mentali che hanno ritenuto reali senza
valutare lo stato in cui si trovavano. Infatti, anche l’immagine mentale
insorgente in quei momenti può successivamente portare il soggetto a concludere
che la stessa si riferisca a un fatto accaduto realmente e non a un prodotto della
mente in quello stato confusionale.
Le
visioni/apparizioni a Pedro Regis di una figura femminile identificata in Nostra
Signora Regina della Pace, sarebbero iniziate nel settembre del 1987 e
sarebbero continuate negli anni, verificandosi tuttora. Il vescovo locale attuale,
che è il terzo ad alternarsi dall’inizio di tali episodi, è Don Zanoni Demet
Castro, ed ha costituito una commissione diocesana composta da sacerdoti e
laici per esaminare i fatti: tale commissione non si è ancora espressa.
Pedro Regis sarebbe stato
sottoposto a perizia psichiatrica che non avrebbe fatto rilevare segni di
neurosi o di psicosi (tale perizia sarebbe stata eseguita da membri della
Commissione con qualifiche di ordine scientifico).
Con l'autorizzazione del
Vescovo (che ha rilasciato anche interviste su Regis), Pedro svolge una
missione di catechesi cristiano-cattolica in Brasile, in paesi vicini e all'estero.
Il comitato diocesano è presieduto da
Monsignor Francisco Daltro; altri membri sono Padre John Peter Conrad, lo
psichiatra Dott. Carlos Kruschevsky, uno psicologo e altri.
Durante una delle sue visite
in Italia, dove si ferma per circa tre giornate alla settimana (i giorni in cui
ha il suo evento sono martedì, sabato e un altro giorno variabile della
settimana), la sua fenomenologia è stata registrata interamente il 20.03.2018.
In tale occasione si è
osservato che Pedro inizia con una catechesi, cui segue la recita del Rosario, della
preghiera Salve Regina, e poi cade in ginocchio guardando in alto in un punto
fisso; dopo circa 2’ in cui muove le labbra in modo non comprensibile, inizia a
scrivere dei frammenti di parole in portoghese e riempie all’incirca 5/6 fogli
formato A4. La sua scrittura è veloce e dipendente da frasi intermittenti che
riceverebbe dalla sua visione. Ogni tanto infatti rivolge gli occhi in alto, sempre
verso il punto già indicato, per 10’’, poi scrive molto velocemente e con
scrittura allargata, poi per altri secondi (50” circa) guarda ancora verso quel
punto muovendo le labbra, fa il segno di Croce, si alza in piedi e spiega
quanto ha scritto sui fogli, che sarebbe il messaggio ricevuto. Durante tutta
la soggettiva visione non sorride mai, come pure durante la sua catechesi, ma
il suo tono di voce è deciso per sottolineare determinate frasi o parole che
intende mettere in risalto. Sorriderà alla fine quando parla con le persone.
2) Valutazione psicofisiologica del soggetto e del suo evento del 20.03.2018
Pedro è un soggetto di altezza
superiore alla norma in ortostasi, si muove normalmente, non ha movimenti stereotipati
o involontari, ma è conforme all’ambiente. Il suo viso è disteso e sorridente, i
suoi occhi mobili ed orientati verso le persone che avvicina. Non mostra
particolari arie di superiorità, ma mantiene un atteggiamento rispettoso verso
le persone che gli sono presentate. Necessita dell’interprete che gli è vicina
per colloquiare e rispondere ad eventuali domande. Veste con decoro, non ha
movimenti manierati o ricercati, ma nella norma.
Il 20.03.2018 è restato in
piedi per tutto il tempo della catechesi, della recita del Rosario, dell’evento
di visione e scrittura intermittente, muovendosi di qualche passo ogni tanto
rivolgendo il suo sguardo verso l’auditorio e il suo libretto di messaggi. Non
si discute sul contenuto della sua relazione religiosa in quanto non
competenti.
Si è iniziato a riprendere
il soggetto con una telecamera quando, dopo aver abbandonato il microfono sul
tavolo, si è voltato a destra, lasciandosi alla sinistra la raffigurazione
della Madonna che era dietro le spalle. Durante la videoregistrazione si sono
osservate le seguenti variazioni:
2’ 44” Cade in ginocchio a
mani giunte con lo sguardo verso la parete che ora ha di fronte: il suo sguardo
è fisso, non nistagmo, né movimenti saccadici. Per tutto il tempo del suo stato
modificato di coscienza e della scrittura non cambia mai espressione, che è fissa,
senza movimenti facciali e/o degli occhi, fatta eccezione per qualche volta che
si inumidisce le labbra. Non si osservano altre espressioni se non quella di
restare fisso e di guardare alternativamente il punto e il notes su cui scrive
la frase o parte di essa.
2’ 45” / 3’ 07” Fa un ampio
segno di Croce con la mano destra, poi alza in alto la corona del Rosario, lasciandola
poi scivolare lungo il braccio destro.
3’ 41” Alza la mano sinistra
per ricevere il notes: in questi minuti del suo stato modificato di coscienza (SMC)
si osservano 8 riflessi corneali quasi mai completi, ma a metà della
congiuntiva.
4’ 05” Inizia a scrivere: la
scrittura è rapida con lettere molto grandi; le lettere sono leggibili come
parole portoghesi tronche, che non sono scarabocchi come sono stati definiti da
qualcuno.
4’ 20” Quando guarda fisso senza
scrivere si immette luce di un telefonino nell’occhio sinistro per due volte
(2”ogni volta). Le pupille sono isocoriche con diametro medio per
l’illuminazione della sala, non reagiscono alla luce immessa: in entrambi i
casi lo stimolo luminoso non provoca ammiccamento, né provoca nistagmo o
movimenti saccadici.
9’ 50” Guarda ancora verso lo stesso punto senza scrivere; riprende a scrivere dopo i 10’ 41”. Mentre lo sguardo è rivolto in alto si immette ancora la luce nell’occhio sinistro (2”) le pupille non variano il diametro, non c’è riflesso corneale, né nistagmo o movimenti saccadici; scrive ancora.
11’ 38” Fa un ampio segno di
Croce, poi a 11’ 55” scrive ancora.
12’ 11” Scrive ancora e
guarda in alto: il punto è sempre lo stesso.
12’ 11” È a mani giunte con
gli occhi rivolti verso l’alto.
12’ 50” Fa un ampio segno di
Croce e guarda in alto ancora verso lo stesso punto: nessun sorriso, muove solo
le labbra.
13’ 26” Non guarda più in
alto e si alza in piedi.
23’ 59” Con l’ausilio del
Sig. Giovanni Ristuccia vuole far vedere che la scrittura durante il suo stato
di coscienza modificato non è uguale a quando scrive normalmente (sorride). Mentre
ascolta la frase nello stato ordinario di coscienza scrive molto più lentamente
e la scrittura differisce per ampiezza e regolarità. Poi spiega il messaggio.
3) Riflesso corneale o ammiccamento di Pedro
durante il suo evento
In medicina il riflesso
corneale o ammiccamento è la chiusura rapida, bilaterale degli occhi, parziale
o totale, per sopravvenuta secchezza oculare, e subitanea riapertura; è quasi
sempre bilaterale.
Pedro, durante la fase
iniziale (prima della catechesi) ha all’incirca 18/20 ammiccamenti al minuto che
si riducono a 8 ammiccamenti al minuto durante e dopo la caduta in ginocchio e
rimarranno tali fino a quando inizia a scrivere, attività che comporta guardare
in alto per ricevere meglio le parole e poi scrivere abbassando gli occhi e le
palpebre (si è osservata una leggere discordanza nell’abbassamento delle due
palpebre). Poi quando fa l’ultimo segno di Croce e guarda fisso di nuovo in
alto il riflesso corneale diminuisce ancora a 6 ammiccamenti al minuto.
Riprende poi a 18 quando parla con le persone.
Durante il riflesso fotomotore
ottico (luce negli occhi per 2”) non si è osservato alcun riflesso corneale e il
diametro pupillare è rimasto costante anche nell’occhio non illuminato (ev.
riflesso consensuale): quindi non c’è miosi, ovvero accomodamento alla luce.
4) Conclusioni iniziali
Le condizioni della sala
riguardano soprattutto la luminosità della medesima che influirà poi parecchio sulla
possibilità di osservare il riflesso pupillare, poiché il soggetto per il suo
evento si inginocchia in mezzo alla sala, vicino al tavolo, con lo sguardo
rivolto alla sinistra del tavolo stesso, in direzione della parete di fronte.
Non si è potuto prevedere il punto dove sarebbe caduto in ginocchio e nella videoregistrazione
del riflesso pupillare si osservano artefatti dovuti alle luci provenienti dal
soffitto della sala, perché il soggetto guarda in alto (in genere 6/8 puntini
luminosi per occhio).
Le pupille mantengono un’apertura
media come prima di inginocchiarsi ed il riflesso ottico nell’occhio di
sinistra influisce poco su tale diametro, che non presenta la midriasi di chi è
di fronte ad un’immagine gioiosa e neppure una miosi durante il riflesso ottico
nelle tre stimolazioni effettuate durante il suo stato modificato (SRMC) o “discreto”
di coscienza (si veda Tart[2]). Secondo la dizione usata
da Tart, si fa qui riferimento allo stato discreto
di coscienza (SdC) e non modificato
perché il soggetto, per la continuità ripetitiva dell’evento negli anni, ha
acquisito una facilità neurofisiologica maggiore nel gestire tale attività e
quindi per variare più profondamente lo stato di coscienza di realtà iniziale necessiterebbe
di uno stimolo maggiore.
Lo stato modificato di
coscienza (SRMC) che sarebbe solitamente presente in questi aventi sarebbe
l’estasi, che è una modificazione del sistema neurovegetativo con prevalenza
ortosimpatica (si veda qui di seguito lo schema di R. Fischer). Negli studi
effettuati precedentemente su più soggetti la variazione neurovegetativa in
senso ergotrofico od ortosimpatico inizia molto prima della comparsa
dell’immagine e si manifesta come gruppetti di onde (nel sistema CAM o Cardio
Activity Monitoring) di frequenza aumentata e di altezza
dell’onda che si riduce e si alterna al tracciato principale fino a che, avvicinandosi
l’eventuale momento della visione dell’immagine, sono molto lunghe e di altezza
sempre più ridotta. Scatterebbe a questo punto l’input dell’immagine con il
massimo previsto del complesso CAM, per riprendere, dopo che è iniziata la visione
dell’immagine, una minore riduzione della frequenza e un aumento dell’altezza
dell’onda. Quando il soggetto ritorna allo stato di realtà ordinaria (definito
SCO, che sta per “stato di coscienza ordinaria”) compare un ennesimo gruppetto
di onde orto dovuto al fatto che il soggetto si accorge che è finito l’evento
ed è nella realtà ordinaria.
Non è questo il solo
parametro da monitorare durante un evento di stato estatico e/o visione, ma è
un esempio per spiegare che l’estasi non coincide con la visione, ma inizia
molto prima ed è un fenomeno del sistema neurovegetativo che prepara l’organismo
umano alla visione (durante la recita del Rosario, che precede quasi sempre una
Visione/Apparizione religiosa, i gruppetti di onde orto intercalati iniziano
già alla seconda decina di Ave Marie).
Dopo questo controllo
clinico e non strumentale non si è ancora in grado di stabilire, col supporto
della mappa di R. Fischer, in quale punto della variazione ergotrofica si trovava
il soggetto durante l’evento. Il riscontro attuale più significativo ci sarebbe
stato se avesse superato la prova di
realtà che si trova tra la creatività e iperattivazione ortosimpatica. Di
tale prova di realtà si danno indicazioni più precise qui di seguito.
5) Mappa stati di coscienza secondo Roland Fischer
Nella mappa qui di seguito
presentata, il simbolo di infinito che riunisce tra loro l’estasi e il samadhi
(stato terminale dello yoga) rappresenta la possibilità di passaggio dall’uno
all’altro stato senza dover passare per le tappe dei continua ergotrofici
(energia) o trofotrofici (materia); i numeri da 35 a 7 sono coefficienti di
variabilità dell’elettroencefalogramma secondo Goldstein ed indicano che l’aumento
dell’attivazione ergotrofica si accompagna ad una netta diminuzione della variabilità
EEG. I numeri da 26 a 4 sul continuo trofotrofico esprimono le frequenze in
Hertz che predominano negli stati beta, alfa e theta.
Molto importante è il
riflesso di orientamento (OR od Orienting Reflex) per cui il soggetto,
in seguito a uno stimolo esterno, si volgerebbe verso la provenienza del
medesimo e/o comunque percepirebbe la stimolazione esterna. Sul poligrafo tale
riflesso è determinato da un tocco, puntura delle cute, e il soggetto (se fosse
in una realtà ordinaria di coscienza) reagirebbe sul tracciato EDA (che sta per
Electrodermal Activity),
già
GSR, con un’alta onda fasica, mentre se si trovasse in uno stato di coscienza
modificato o alterato non reagisce più (non c’è onda fasica) perché è andato
oltre la prova di realtà che è compresa tra l’ansietà (vedi mappa) e
l’ipereccitazione. La mappa di Fischer è ancora oggi un punto di riferimento, sebbene
potrebbe essere modificata, in quanto ad esempio non prevede l’ipnosi: tuttavia
è una base di partenza per la determinazione degli stati di coscienza.
6) Psicografia chiamata anche scrittura automatica
La scrittura
automatica è il processo di scrittura di frasi che non arrivano dal
pensiero cosciente dello scrittore. Può avvenire in stato di trance (SMC che
sta per “stato modificato di coscienza” o ASC, che in inglese sta per Altered State of Consciousness), oppure in maniera cosciente se
il soggetto sta mentendo (si può mentire anche inconsciamente), ma senza la consapevolezza di
quello che si sta scrivendo (stato discreto o di passaggio tra SCO e SMC o ASC).
È stata a volte utilizzata in psicoanalisi come possibile strumento per fare
emergere conflitti inconsci (si veda M.H. Erickson[3]). È uno degli strumenti
più importanti della tecnica di scrittura “paranormale”. A parte i casi di
frode, la scrittura automatica avviene spesso in buona fede: gli psicologi e
psicoterapeuti la interpretano come il frutto dei
cosiddetti “automatismi”, comportamenti guidati da associazioni inconsce in
quanto l’automatismo è lo stato mentale in cui
il soggetto scrive ciò che il suo inconscio/subconscio gli suggerisce, senza
esserne consapevole[4].
7) Conclusioni
Spesso
la produzione parapsicologica e/o di stato modificato di coscienza è stata
avvicinata al disturbo mentale più o meno importante (sindrome dissociativa, personalità
schizoide, personalità paranoide, sindrome polimorfa del lobo temporale, crisi
parziali complesse psichiche). Tuttavia, il testo DSM IV T.R. di Psichiatria[5] consiglia sempre di
valutare che, quando una determinata fenomenologia rientra in un comportamento
deviante, in culti, credenze, manifestazioni che appartengono a determinate
culture o sottoculture, costituisce una "sindrome culturalmente
caratterizzata" che può, e spesso è diagnosticata scorrettamente come
disturbo psicotico o neurologico.
Pertanto
lo studioso non è un giudice, o un poliziotto, che deve ricondurre nei ranghi e
nei limiti previsti dall'attuale società: i pregiudizi personali, retaggi di
anacronistiche prese di posizione, vanno ridotti con l'approccio transculturale,
di valutazione etnica, religiosa e soprattutto con la disponibilità ad
ascoltare, accettare e discutere serenamente le esperienze degli altri (si veda
Thomas Szasz[6]).
Continua
il DSM IV T.R.: «Il clinico che non ha familiarità con le sfumature della
cornice culturale di riferimento del soggetto può erroneamente giudicare come
psicopatologia quelle normali variazioni di comportamento, convinzioni o
esperienze peculiari della cultura dell'individuo»[7]. A questo riguardo, si
veda anche G. Gagliardi, in Metapsichica 1996, The Active Mind: The Activity of the So-Called Mental
Images in Parapsychology, edito da A.I.S.M. (Associazione Italiana
Scientifica di Metapsichica)[8]. Ciò detto, si tenga anche
conto che tale tecnica, quando adottata da medium e simili, prevede una
preparazione specifica e anche la frequenza di scuole e/o corsi ad hoc per apprendere tale modalità
espressiva, che viene più dal subconscio o inconscio, e che può essere
sostenuta da un’attività mentale cosciente, come nei casi di frode abbastanza
frequenti.
Inoltre
la Società di Parapsicologia inglese Society for Psychical Research o SPR [9], fondata nel 1882, già
nel secolo scorso ha emanato la cosiddetta legge di Donchin, secondo la quale
non è il censo dei presenti che conta, ma la qualità degli esperti. Secondo
Holt, quando queste immagini “immaginative” insorgono in assenza di stimoli
sensoriali (cui A. Antonietti fa riferimento quali “allucinazioni
paranormali”), esse sono ben distinte dalle allucinazioni patologiche (che
si presentano sempre con carattere di negatività manifesta) e riguardano i
fantasmi, apparizioni di qualunque entità, visioni mistiche e/o religiose che
sono comunque di pertinenza del sistema emozionale e/o del cervello emozionale[10].
Quest’ultimo ha sede nell'emisfero destro e nei centri sottocorticali o
mesencefalici nell'emisfero sinistro (vedi cervello limbico), ove hanno sede
specializzazioni funzionali prevalenti, che tuttavia devono essere sempre
integrate dall'emisfero sinistro, se no il cervello destro balbetta o parla
molto male, scrive peggio o non scrive per niente, o parla un altro linguaggio
come nei commissurotomizzati, che presentano taglio, mancanza o trauma del
corpo calloso, che unisce i due emisferi cerebrali.
Quindi il tema delle immagini mentali a carattere
spiritico/religioso non era disdegnato da quegli autori, che ben si guardarono
dal dare una connotazione patologica alla parapsicologia, e ad eventi della
religione o agli stati modificati di coscienza.
Secondo Peter Mac Kellar[11], la
mente potrebbe elaborare gli elementi offerti dai sensi in modalità
indipendenti da quanto offerto, e fonderebbe ed elaborerebbe tali elementi:
- dando loro forme nuove e riorganizzandoli in modo da
produrre risultati nuovi.
In seguito, col cognitivismo e la costruzione di una
mente attiva:
- la percezione
e l’immaginazione sarebbero forme della medesima attività mentale o
psichica fondamentale, per cui ci sarebbe un continuum (avvicinamento o non
distacco) tra queste due attività mentali che sono all’estremo della medesima
attività psichica. Queste ipotesi sono state in seguito confermate
- dall’effetto Perky (Segal 1972[12]), secondo
cui uno stimolo esterno può introdurre un’immagine nel flusso ideativo senza
che il soggetto sia di ciò consapevole.
Questo effetto è molto importante perché si ha una
immagine mentale derivante da uno stimolo esterno/interno non meglio
specificato, che si chiama anche “spontaneo” (il termine “allucinazione” tende
ad avere una connotazione negativa[13]).
Molti altri autori si sono interessati all’argomento e
le loro conclusioni confermano sempre di più che i limiti tra percezione e
immaginazione possono essere sempre più sfumati, quando non è possibile
(Berlyne) tracciare distinzioni precise, per cui si hanno pure comportamenti
differenti.
Nel 1985 Kitamura[14] sottolinea
il fatto che, mentre le percezioni sono legate allo stimolo esterno, le
immagini mentali possono essere modificate dalla mente (attiva) poiché possono
essere modificate a piacimento dalla mente stessa (Arieti 1967). Altri autori, come
Neisser[15] (1976),
difendono la novità delle immagini mentali come costruzioni di nuovi modelli e
non riesumazione di ricordi passati: quindi percezione e immaginazione possono
costruire anche immagini nuove che la mente non aveva nei suoi scaffali (si
veda G. Gagliardi, blog Apparizioni e Pseudoapparizioni[16]).
8) Bibliografia
-
A. Richardson, Mental Imagery,
Routledge & Kegan Paul, Londra 1969.
-
C. Tart, Stati di coscienza,
Astrolabio, 1977
-
M.H. Erickson, Opere. Vol. 3: L'Indagine ipnotica
dei processi psicodinamici, Astrolabio Ubaldini, 1987
- AA. VV., DSM-IV-TR.
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Text revision.
ICD-10/ICD-9-CM. Classificazione parallela a cura di V. Andreoli, G. B.
Cassano, R. Rossi, Elsevier Masson, 2007
- T. Szasz, Il mito della
malattia mentale, Il Saggiatore; Prima edizione (1900)
- U. Neisser, Cognition and Reality,
W.H.Freeman & Co Ltd (Dec. 1976)
- S. Arieti, Interpretazione
della schizofrenia, Feltrinelli, Milano 1978 (Vol. I, p. 378)
- S. Kitamura, Similarities and Differences between Perception and
Mental Imagery, Journal of Mental Imagery 9(2), 83-92, 1985
- G. Gagliardi, Metapsichica 1996, The Active Mind: The Activity of the
So-Called Mental Images in Parapsychology, edito da A.I.S.M. Associazione
Italiana Scientifica di Metapsichica
-
G. Gagliardi, Medium, channeling e paragnosti. Valutazione clinica e laboratoristica
delle caratteristiche neuropsicofisiologiche. Lezione multimediale, parte del Corso biennale di Biopsicocibernetica,
Anno II - Lezione n. 2, Laboratorio Interdisciplinare di Ricerca
Biopsicocibernetica di Bologna (2003).
[1] N.d.A.: Richardson, A. (1969). Mental Imagery. London: Routledge & Kegan
Paul
[2] N.d.A.:
C. Tart, Stati di coscienza, Astrolabio, 1977
[3] N.d.A.: M.H.
Erickson, Opere. Vol. 3: L'Indagine
ipnotica dei processi psicodinamici, Astrolabio Ubaldini, 1987
[4] N.d.A.:
Si veda “psicografia”: https://educalingo.com/it/dic-it/psicografia
(versione online)
[5] N.d.A.:
AA.VV., DSM-IV-TR. Manuale diagnostico e
statistico dei disturbi mentali. Text revision. ICD-10/ICD-9-CM.
Classificazione parallela a cura di V. Andreoli, G. B. Cassano, R. Rossi,
Elsevier Masson, 2007, p. 11
[6] N.d.A.:
Thomas Szasz, Il mito della malattia
mentale, Il Saggiatore; Prima edizione (1900)
[7] N.d.A.: A.A.
VV., DSM-IV-TR, op. cit, p. 12
[8] N.d.A.: Versione
online: http://metapsichica.net/home/La-Mente-Attiva-L%92attivita-Delle-Cosidette-Immagini-Mentali-Nella-Parapsicologia-Di-Giorgio-Gagliardi.html?idnews=53&mt=smap
[9] N.d.A.: https://www.spr.ac.uk/
[10] N.d.A.:
A. Antonietti, Le immagini, Formato
file: PDF/Adobe Acrobat, www.erickson.it/erickson/repository/pdf/doc_cre_7.1.1.pdf
(consultato nel dicembre 2010)
[11] N.d.A.:
Mac Kellar, P. (1957). Imagination and
thinking. A psychological analysis. New York: Basic Books
[12] N.d.A.:
https://plato.stanford.edu/entries/mental-imagery/perky-experiment.html
[13] N.d.A.:
Silvano Arieti, Interpretazione della
schizofrenia, Feltrinelli, Milano 1978 (Vol. I, p. 378)
[14] N.d.A.:
S. Kitamura, Similarities and Differences between
Perception and Mental Imagery, Journal of Mental Imagery 9(2), 83-92, 1985
[16] N.d.A.:
Giorgio Gagliardi: http://apparizionienon.blogspot.it/
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