Premessa
Nel curioso e
stimolante libro di Valzelli L’uomo e il
rettile (C.G. Edizioni Medico Scientifiche S.r.l., Torino, 1976) l’attuale
società è presentata sempre più tesa verso un tecnicismo presuntuosamente “razionalizzato”,
verso una disumanizzazione dell’uomo sempre più immerso in una tecnocrazia che
lo trasforma in essere solo produttivo, standardizzato, privo di propri poteri,
poiché «il concetto del dominio assoluto su tutto e su tutti è alla portata di
pochi». Se l’evoluzione (p. 7 nota 31) dell’uomo sta nella conoscenza e nel
controllo del comportamento di se stesso e nel controllo delle proprie attività,
al contrario oggi si assiste al controllo ed allo sfruttamento dell’ambiente
naturale e delle masse umane, non come individui, ma come massa indistinta.
La mente quindi, più
che a definire l’uomo nuovo, sta impantanandosi nel patologico supermercato dell’incontrollata
fioritura di sette di ogni tipo: esoteriche, occultistiche, distruttive, sataniste
e sataniche. Ci si immerge nelle proprie immagini mentali, o vere e proprie
allucinazioni, dove la riproposta magia antica, la stregoneria di immigrazione
o transculturale produce una regressione sempre più allettante verso i fantasmi
mentali che si sostituiscono alla realtà spesso spiacevole e dura, e comandano
la camera dei bottoni del cervello rettiliano riemerso e dominante il
neocervello.
La propria difesa
interiore sembra avviarsi verso sentieri ambigui di un comportamento
chiaramente “psicopatologico” di disadattamento, di asocialità, messo in atto
quale ribellione ad una società solo penalizzante ed emarginante. Si tratta di comportamenti
di derealizzazione e di depersonalizzazione, cioè disturbi francamente
patologici in cui l’uomo vive la doppia esperienza contemporanea di essere
presente, ma di non appartenere a quel tipo di società e di umanità che si è
destinati ad accettare per imposizione altrui: parliamo cioè di un sentirsi
fuori dalla realtà pur essendovi presente e questo comportamento è
schizofrenico, ma accettato dalla massa.
Il
cervello trino
Paul Mac Lean, un
neurofisiologo che ha studiato e proposto la teoria dell’evoluzione del
cervello umano attraverso le tappe del cervello dal più primitivo a quello più
sofisticato, descrive per primo un cervello non suddiviso nei due emisferi di
oggi;
- primo cervello, cioè
quello del rettile, privo ancora di emozioni, poiché privo di centri emozionali
e non suddiviso nei due emisferi;
- il cervello del
mammifero non evoluto (con scarsi centri emozionali, complesso k);
- il cervello
dell’uomo, ultima tappa attuale dell’evoluzione, in cui è presente la
neocorteccia, ovvero lo sviluppo di aree associative emozionali che si
integrano con aree associative razionali.
Paul Mac Lean ricorda
tuttavia che i vari cervelli si sono sovrapposti gli uni altri ed i più evoluti
hanno controllato i meno evoluti. I più primitivi sono ancora funzionanti in
modo controllato, ma talvolta (per disfunzione dei centri superiori) possono
riprendere il comando della camera dei bottoni dell’uomo, facendolo regredire a
reazioni ancestrali distruttive per l’uomo e per la società. Il rettile può
ancora minacciosamente dominare “la mostruosa giungla dell’inconscio”: la neurofisiologia
e la neuropsicologia attuale parlano di vari livelli di coscienza e di
coscienza primaria (Liotti), dove la coscienza primaria è una coscienza che si
comporta automaticamente, con un proprio ritmo, senza alcun controllo della
coscienza superiore o razionale.
L’arcaico o primitivo
cervello rettiliano si trova sistemato nei nuclei della base, nel cervelletto,
dove si svolgono le azioni lontane dal controllo della mente, compresi il
meccanismo di avvio del sonno e dei sogni, e può trasformare ancora l’uomo in
un mostruoso e pericoloso dinosauro o rettile gigante, distruttivo, assassino, violento,
senza alcuna emozione, senza organizzazione di gruppo se non quella del branco
casuale che esprime comunitariamente la freddezza della distruttività altrui.
Secondo Valzelli
(nota 2), oggi il cervello rettiliano dell’uomo ha un peso di 40 g, ovvero 0,6
g per kg/peso corporeo umano medio: detta quantità di cervello rettiliano è
venti volte superiore a quella di cui disponevano duecento milioni di anni fa
gli antichi dinosauri: quindi il rettile/sauro è acquattato nei profondi
meccanismi primordiali dell’uomo.
Ogni chilo (p. 68
nota 2 ) di uomo è comandato da 333 milioni di cellule nervose o neuroni, mentre
i dinosauri avevano a disposizione 500.000 neuroni per chilo di peso; i 45 g
del cervello rettiliano nell’uomo hanno a disposizione 700 milioni di neuroni
di aggressività irritativa improvvisa e possono trascinare nel loro
comportamento i 13 miliardi di neuroni neocorticali propri dell’uomo e
coinvolgere i restanti 24 miliardi e 300 milioni dell’intero cervello umano.
Controllo
del rettile nel cervello trino?
L’uomo dal trono dei
suoi neuroni neocorticali dove ci sono le funzioni più sofisticate e che ha in
sé tutti i requisiti per essere buono con i suoi simili e migliorarne la specie,
continua ad essere “il più spaventoso e gratuito uccisore/tormentatore in
circolazione sul globo”; agisce cioè come i suoi predecessori rettili/fossili, che
erano fuori dalla legge della necessità, perché azzannavano ed uccidevano
ciecamente qualsiasi essere che attirava la loro attenzione. La complessità
raggiunta dal cervello neocorticale, per impostare nuovi comportamenti
dell’uomo, può improvvisamente liberare una notevole quantità di energia che
viene messa a disposizione dei sistemi rettiliani più primitivi e sfociare in
una serie di azioni inumane ed antiumane che sembrano caratterizzare il cammino
dell’uomo per distruggere l’uomo stesso” (nota 2 pag. 82). “I valori morali
sono stati aboliti e sostituiti dalle conquiste tecnologiche più sofisticate
(vedasi Internet), ma l’uomo perde giorno per giorno la propria individualità:
il processo di spersonalizzazione apre il baratro dell’oscurantismo medioevale,
della superstizione, del ritorno del magico, dello spiritico e non del mondo
spirituale.
Il
supermercato delle pseudoreligioni e pseudoverità religioso/politichesi (polighosting)
L’uomo si sente
sempre più nel branco dove non ci sono responsabilità, né principi morali, né
saggezza, né soprattutto il mondo spirituale che è continuamente spazzato via
da pseudoreligioni emozionali ad effetto immediato, da deliranti affermazioni
di personalità psicopatiche che affermano di essere loro Dio, e molti accorrono,
credono e seguono queste religioni trasversali che talvolta spingono alla
distruzione di loro stessi.
Ma se gli studiosi sulle
sette e sui movimenti disquisiscono sulla differenza tra sette, sette
distruttive o semplicemente sette che propongono a suon di milioni il controllo
della propria mente e poi di quella degli altri, c’è da chiedersi, come scrive
D’Arcadia, se ciascuno di coloro che vuole contattare una realtà come le sette
non cerchi la propria verità, quella più consona alle proprie immagini mentali
e soprattutto alle proprie segrete ambizioni o psicopatologie emergenti.
Per questo ogni setta,
distruttiva o semplicemente setta, propone una sua verità che è differente da
quella delle altre sette. Si è semplificato in gruppi che possano essere anche
applicati al satanismo attuale:
- gruppi che cercano
una purificazione e che vogliono avvicinare l’uomo al divino ” loro”;
- gruppi trasgressivi
che fondano la loro moralità su canoni personali e condivisi solo da loro;
- gruppi di potere
che si vogliono imporre come nuovo ordine mondiale e nuovo potere;
- gruppi che cercano
l’illuminazione (snapping) predicata
dal loro guru o santone, cioè le immagini mentali più o meno psicopatologiche
del capo che predica a suo modo la sua verità.
La violenza
psicopatologica e spirituale (ghosting) dei gruppi settari ed anche di cosiddetti
(tutt’altro che…) esperti antisette.
Un esempio ormai
nella polvere del tempo è quello che esordì nel marzo1997: fratello John, ovvero
Marshall Applewhite, autoconvinto di essere l’incarnazione di un alieno, tale
Tal, all’arrivo della cometa Hale-Bopp lancia il messaggio funesto ai suoi seguaci
della setta non satanica “Fonte Suprema”: il culto della morte nascosto nelle
pieghe cerebrali di uno psicopatico paranoico ossessivo, ovvero il rettile
nascosto nelle immagini mentali del grave disturbo mentale, costa la vita a
trentanove persone tramite suicidio/omicidio.
Un fatto grave è
quello che riguarda la situazioni dei bambini nelle sette, scrive il CESAP nel
2011 (tutti i diritti riservati all’autore): «Non esistono statistiche
attendibili sui bambini fantasma, vittime delle ossessioni e delle paure dei
loro genitori. In Francia, dov´è stata istituita una missione ministeriale per
combattere il fenomeno, ci sarebbero 60 mila minori coinvolti» (fonte: http://www.cesap.net/sette-e-nuovi-culti/rasegna-stampa/66-altre-sette/2740-i-figli-delle-sette).
«Vittime dimenticate, ignorate, perfino negate» scrive Ginori Anais nell’articolo I figli delle sette, ostaggi di un falso dio tratto da Repubblica del
02/02/2011, che riflette il pensiero dell'Unadfi, Union nationale des associations de défense des familles et de
l'individu victimes de sectes. « Telefono Azzurro ha segnalato alle
autorità centinaia di casi. “Sono bambini che rimangono imprigionati e
assoggettati al progetto dei genitori e a quello della setta - racconta il
presidente Ernesto Caffo - incapaci di liberarsi e uscirne da soli”. Figli di
un Dio impostore. Come la scrittrice Amoreena Winkler, nata trentadue anni fa
nella setta apocalittica chiamata proprio Bambini di Dio, operativa anche in
Italia sotto l'altro nome, The Family. Il suo "papà", considerato
tale perché guidava la setta, le ha fatto scoprire il sesso quando aveva
quattro anni. “Sono nata in un mondo parallelo, dove la nostra realtà non doveva
trapelare all'esterno” ricorda Winkler nel suo libro appena pubblicato» (fonte:
http://www.nicodemo.net/NN/giornali_pop.asp?ID=1052).
Molto più impegnativo
è stato il processo di Modena (2000) contro pedocriminali della Bassa Modenese,
dove i figli sarebbero stati violentati dai genitori, vicini, amici di casa, e
prostituiti ad altri, oltre alle solite riprese video delle scene di violenza
su minore. Non sono stati creduti i bambini su alcuni particolari
riconoscimenti come i luoghi dove i bambini assicurarono che alcuni bimbi furono
macellati ed appesi ai ganci per animali, sebbene quella fabbrica fosse in
disuso e chiusa da anni.
Le condanne furono
modeste, dopo il balletto delle sostituzioni dei cosiddetti esperti (o meno) contestati
poi in seguito (alcuni non in possesso dei requisiti necessari per essere
tecnico di tribunale), oltre al suicidio di una madre e alla morte di un prete
incriminato e condannato a quattro anni di carcere. Del caso si occupò il
senatore A. Cortelloni nel suo libro Pedofilia
e satanismo: quel pasticciaccio della Bassa Modenese, Ed. Artestampa, Modena,
novembre 2000. Dopo 16 anni i principali accusati, di cui alcuni morti o
fuggiti in Francia, sono stati assolti. Per i tecnici del tribunale e privati
con i loro riscontri accusatori, nessun
rilievo, segnalazione o altro provvedimento.
Nell’Oltrepò Pavese
(1998) parte l’indagine "Villa dei crisantemi": setta satanica
indistinta (con a capo un pittore) che potrebbe essere una successione o una
propaggine di un'altra setta satanista (1996) operante nei dintorni di chiese
sconsacrate di Piacenza e con due "suicidi" poi archiviati (2001)
poiché le indagini non hanno riscontrato alcunché, cioè i suicidi o suicidati
non fecero scalpore oltre la routine giudiziaria.
La vicenda “Bologna
satanica” esplosa sui media a carico di Marco Dimitri si chiude nel 2004 con un
nulla di fatto; anzi al signor Dimitri, cui è contestata la possibile e non
provata immissione di un bimbo di tre anni in una bara (con tanto di nome a
dispetto della normativa sulla privacy), si conclude con una restituzione, da
parte del governo italiano, al medesimo di centomila euro – sì, centomila euro:
allora lo pseudosatanismo o satanismo rende bene.
Tutte le segnalazioni
che compaiono sui quotidiani e sono discussi e sviscerati da opinionisti, amici
degli amici, in trasmissioni TV, cosa sono? Fandonie, ragazzate, trovate di giovani
annoiati?
No, cari amici e non,
il satanismo o le sue scimmiottature (cioè quelle del sabato sera o di
connotazione turistica) esistono eccome e il satanista lascia quasi sempre un
segnale sul posto per provare quello che è stato fatto, anche se tale segnale non
è così facile da localizzare come potrebbe sembrare.
Qui non c’è satanismo
etimologicamente corretto. Ci si potrebbe però chiedere cosa si nasconde dietro
l’illuminazione (snapping), o il
disturbo mentale, o il cervello rettiliano emergente dei vari santoni (molto
spesso paranoici o per lo meno mitomani), come il fratello John, che annullava
la personalità di ogni seguace abolendone il singolo nome (quasi sempre) e
dandogliene uno di propria invenzione, come Tddody, Lvvody, Croody, e che
prometteva la rinascita in un mondo stellare migliore per mezzo dell’astronave
nascosta dietro la coda della cometa; bisognava però lasciare il corpo sulla
terra perché troppo pesante e andare solo con lo spirito sulla cometa, cioè
morire (come si legge nella parte finale del Piccolo Principe).
La dottrina auspicata dal rapporto Nastase 1999 ha delle carenze che non prendono in considerazione la vera pseudodottrina più spesso patologica e fuorviante propagandata dai singoli movimenti; e non ci permette di evitare le insidie adottando un approccio solo descrittivo del mondo delle sette, concentrandosi invece non sulla classificazione delle varie credenze, ma sulle azioni commesse in nome o sotto la copertura del presunto credo architettato dal guru del momento.
La dottrina auspicata dal rapporto Nastase 1999 ha delle carenze che non prendono in considerazione la vera pseudodottrina più spesso patologica e fuorviante propagandata dai singoli movimenti; e non ci permette di evitare le insidie adottando un approccio solo descrittivo del mondo delle sette, concentrandosi invece non sulla classificazione delle varie credenze, ma sulle azioni commesse in nome o sotto la copertura del presunto credo architettato dal guru del momento.
Giorgio Gagliardi M.D. (Ordine dei Medici di Como n.74)
Bibliografia:
- P. MacLean, Evoluzione del
cervello e comportamento umano. Studi sul cervello trino, Einaudi, Torino, 1984).
- L’uomo
e il rettile
(C.G. Edizioni Medico Scientifiche S.r.l., Torino, 1976).
- http://www.neuroscienze.net/il-cervello-uno-e-trino/
- Convegno “Attenti
al lupo, il fascino dell’occultismo sul mondo giovanile”. Oblati di Rho 25-26/02/2006
- UNA SETTA
DI SATANA PER VIP ROMANI - Archivio - la Repubblica (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/05/una-setta-di-satana-per-vip.html
- link rimosso).
5 set 1996 – Si
parla di una setta denominata A.A.T.S.,
con sede a Villadossola in provincia di
Verbania, con uno statuto allarmante: stabiliva che gli iscritti
dovessero dimostrare il proprio coraggio danneggiando i cimiteri. Tale
culto sembrerebbe riesumato in questi anni e culminato ad esempio ad Oropa con
il danneggiamento di otto tombe (02.07.2018, Eco di Biella), in Val d’Ossola e
anche in altre zone del Piemonte abbastanza distanti tra loro.
- G. Gagliardi,
Satanismo in Italia, 2018
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