venerdì 19 ottobre 2018

L’insorgenza di disturbi psichici in persone coinvolte in pratiche pseudo religiose, occulte, esoteriche, cosiddette magiche, satanisteggianti e sataniche (violenza spirituale o ghosting).

Premessa
Nel curioso e stimolante libro di Valzelli L’uomo e il rettile (C.G. Edizioni Medico Scientifiche S.r.l., Torino, 1976) l’attuale società è presentata sempre più tesa verso un tecnicismo presuntuosamente “razionalizzato”, verso una disumanizzazione dell’uomo sempre più immerso in una tecnocrazia che lo trasforma in essere solo produttivo, standardizzato, privo di propri poteri, poiché «il concetto del dominio assoluto su tutto e su tutti è alla portata di pochi». Se l’evoluzione (p. 7 nota 31) dell’uomo sta nella conoscenza e nel controllo del comportamento di se stesso e nel controllo delle proprie attività, al contrario oggi si assiste al controllo ed allo sfruttamento dell’ambiente naturale e delle masse umane, non come individui, ma come massa indistinta.
La mente quindi, più che a definire l’uomo nuovo, sta impantanandosi nel patologico supermercato dell’incontrollata fioritura di sette di ogni tipo: esoteriche, occultistiche, distruttive, sataniste e sataniche. Ci si immerge nelle proprie immagini mentali, o vere e proprie allucinazioni, dove la riproposta magia antica, la stregoneria di immigrazione o transculturale produce una regressione sempre più allettante verso i fantasmi mentali che si sostituiscono alla realtà spesso spiacevole e dura, e comandano la camera dei bottoni del cervello rettiliano riemerso e dominante il neocervello.
La propria difesa interiore sembra avviarsi verso sentieri ambigui di un comportamento chiaramente “psicopatologico” di disadattamento, di asocialità, messo in atto quale ribellione ad una società solo penalizzante ed emarginante. Si tratta di comportamenti di derealizzazione e di depersonalizzazione, cioè disturbi francamente patologici in cui l’uomo vive la doppia esperienza contemporanea di essere presente, ma di non appartenere a quel tipo di società e di umanità che si è destinati ad accettare per imposizione altrui: parliamo cioè di un sentirsi fuori dalla realtà pur essendovi presente e questo comportamento è schizofrenico, ma accettato dalla massa.
Il cervello trino
Paul Mac Lean, un neurofisiologo che ha studiato e proposto la teoria dell’evoluzione del cervello umano attraverso le tappe del cervello dal più primitivo a quello più sofisticato, descrive per primo un cervello non suddiviso nei due emisferi di oggi;
- primo cervello, cioè quello del rettile, privo ancora di emozioni, poiché privo di centri emozionali e non suddiviso nei due emisferi;
- il cervello del mammifero non evoluto (con scarsi centri emozionali, complesso k);
- il cervello dell’uomo, ultima tappa attuale dell’evoluzione, in cui è presente la neocorteccia, ovvero lo sviluppo di aree associative emozionali che si integrano con aree associative razionali.
Paul Mac Lean ricorda tuttavia che i vari cervelli si sono sovrapposti gli uni altri ed i più evoluti hanno controllato i meno evoluti. I più primitivi sono ancora funzionanti in modo controllato, ma talvolta (per disfunzione dei centri superiori) possono riprendere il comando della camera dei bottoni dell’uomo, facendolo regredire a reazioni ancestrali distruttive per l’uomo e per la società. Il rettile può ancora minacciosamente dominare “la mostruosa giungla dell’inconscio”: la neurofisiologia e la neuropsicologia attuale parlano di vari livelli di coscienza e di coscienza primaria (Liotti), dove la coscienza primaria è una coscienza che si comporta automaticamente, con un proprio ritmo, senza alcun controllo della coscienza superiore o razionale.
L’arcaico o primitivo cervello rettiliano si trova sistemato nei nuclei della base, nel cervelletto, dove si svolgono le azioni lontane dal controllo della mente, compresi il meccanismo di avvio del sonno e dei sogni, e può trasformare ancora l’uomo in un mostruoso e pericoloso dinosauro o rettile gigante, distruttivo, assassino, violento, senza alcuna emozione, senza organizzazione di gruppo se non quella del branco casuale che esprime comunitariamente la freddezza della distruttività altrui.
Secondo Valzelli (nota 2), oggi il cervello rettiliano dell’uomo ha un peso di 40 g, ovvero 0,6 g per kg/peso corporeo umano medio: detta quantità di cervello rettiliano è venti volte superiore a quella di cui disponevano duecento milioni di anni fa gli antichi dinosauri: quindi il rettile/sauro è acquattato nei profondi meccanismi primordiali dell’uomo.
Ogni chilo (p. 68 nota 2 ) di uomo è comandato da 333 milioni di cellule nervose o neuroni, mentre i dinosauri avevano a disposizione 500.000 neuroni per chilo di peso; i 45 g del cervello rettiliano nell’uomo hanno a disposizione 700 milioni di neuroni di aggressività irritativa improvvisa e possono trascinare nel loro comportamento i 13 miliardi di neuroni neocorticali propri dell’uomo e coinvolgere i restanti 24 miliardi e 300 milioni dell’intero cervello umano.
Controllo del rettile nel cervello trino?
L’uomo dal trono dei suoi neuroni neocorticali dove ci sono le funzioni più sofisticate e che ha in sé tutti i requisiti per essere buono con i suoi simili e migliorarne la specie, continua ad essere “il più spaventoso e gratuito uccisore/tormentatore in circolazione sul globo”; agisce cioè come i suoi predecessori rettili/fossili, che erano fuori dalla legge della necessità, perché azzannavano ed uccidevano ciecamente qualsiasi essere che attirava la loro attenzione. La complessità raggiunta dal cervello neocorticale, per impostare nuovi comportamenti dell’uomo, può improvvisamente liberare una notevole quantità di energia che viene messa a disposizione dei sistemi rettiliani più primitivi e sfociare in una serie di azioni inumane ed antiumane che sembrano caratterizzare il cammino dell’uomo per distruggere l’uomo stesso” (nota 2 pag. 82). “I valori morali sono stati aboliti e sostituiti dalle conquiste tecnologiche più sofisticate (vedasi Internet), ma l’uomo perde giorno per giorno la propria individualità: il processo di spersonalizzazione apre il baratro dell’oscurantismo medioevale, della superstizione, del ritorno del magico, dello spiritico e non del mondo spirituale.
Il supermercato delle pseudoreligioni e pseudoverità religioso/politichesi (polighosting)
L’uomo si sente sempre più nel branco dove non ci sono responsabilità, né principi morali, né saggezza, né soprattutto il mondo spirituale che è continuamente spazzato via da pseudoreligioni emozionali ad effetto immediato, da deliranti affermazioni di personalità psicopatiche che affermano di essere loro Dio, e molti accorrono, credono e seguono queste religioni trasversali che talvolta spingono alla distruzione di loro stessi.
Ma se gli studiosi sulle sette e sui movimenti disquisiscono sulla differenza tra sette, sette distruttive o semplicemente sette che propongono a suon di milioni il controllo della propria mente e poi di quella degli altri, c’è da chiedersi, come scrive D’Arcadia, se ciascuno di coloro che vuole contattare una realtà come le sette non cerchi la propria verità, quella più consona alle proprie immagini mentali e soprattutto alle proprie segrete ambizioni o psicopatologie emergenti.
Per questo ogni setta, distruttiva o semplicemente setta, propone una sua verità che è differente da quella delle altre sette. Si è semplificato in gruppi che possano essere anche applicati al satanismo attuale:
- gruppi che cercano una purificazione e che vogliono avvicinare l’uomo al divino ” loro”;
- gruppi trasgressivi che fondano la loro moralità su canoni personali e condivisi solo da loro;
- gruppi di potere che si vogliono imporre come nuovo ordine mondiale e nuovo potere;
- gruppi che cercano l’illuminazione (snapping) predicata dal loro guru o santone, cioè le immagini mentali più o meno psicopatologiche del capo che predica a suo modo la sua verità.
La violenza psicopatologica e spirituale (ghosting) dei gruppi settari ed anche di cosiddetti (tutt’altro che…) esperti antisette.
Un esempio ormai nella polvere del tempo è quello che esordì nel marzo1997: fratello John, ovvero Marshall Applewhite, autoconvinto di essere l’incarnazione di un alieno, tale Tal, all’arrivo della cometa Hale-Bopp lancia il messaggio funesto ai suoi seguaci della setta non satanica “Fonte Suprema”: il culto della morte nascosto nelle pieghe cerebrali di uno psicopatico paranoico ossessivo, ovvero il rettile nascosto nelle immagini mentali del grave disturbo mentale, costa la vita a trentanove persone tramite suicidio/omicidio.
Un fatto grave è quello che riguarda la situazioni dei bambini nelle sette, scrive il CESAP nel 2011 (tutti i diritti riservati all’autore): «Non esistono statistiche attendibili sui bambini fantasma, vittime delle ossessioni e delle paure dei loro genitori. In Francia, dov´è stata istituita una missione ministeriale per combattere il fenomeno, ci sarebbero 60 mila minori coinvolti» (fonte: http://www.cesap.net/sette-e-nuovi-culti/rasegna-stampa/66-altre-sette/2740-i-figli-delle-sette). «Vittime dimenticate, ignorate, perfino negate» scrive Ginori   Anais nell’articolo I figli delle sette, ostaggi di un falso dio tratto da Repubblica del 02/02/2011, che riflette il pensiero dell'Unadfi, Union nationale des associations de défense des familles et de l'individu victimes de sectes. « Telefono Azzurro ha segnalato alle autorità centinaia di casi. “Sono bambini che rimangono imprigionati e assoggettati al progetto dei genitori e a quello della setta - racconta il presidente Ernesto Caffo - incapaci di liberarsi e uscirne da soli”. Figli di un Dio impostore. Come la scrittrice Amoreena Winkler, nata trentadue anni fa nella setta apocalittica chiamata proprio Bambini di Dio, operativa anche in Italia sotto l'altro nome, The Family. Il suo "papà", considerato tale perché guidava la setta, le ha fatto scoprire il sesso quando aveva quattro anni. “Sono nata in un mondo parallelo, dove la nostra realtà non doveva trapelare all'esterno” ricorda Winkler nel suo libro appena pubblicato» (fonte: http://www.nicodemo.net/NN/giornali_pop.asp?ID=1052).
Molto più impegnativo è stato il processo di Modena (2000) contro pedocriminali della Bassa Modenese, dove i figli sarebbero stati violentati dai genitori, vicini, amici di casa, e prostituiti ad altri, oltre alle solite riprese video delle scene di violenza su minore. Non sono stati creduti i bambini su alcuni particolari riconoscimenti come i luoghi dove i bambini assicurarono che alcuni bimbi furono macellati ed appesi ai ganci per animali, sebbene quella fabbrica fosse in disuso e chiusa da anni.
Le condanne furono modeste, dopo il balletto delle sostituzioni dei cosiddetti esperti (o meno) contestati poi in seguito (alcuni non in possesso dei requisiti necessari per essere tecnico di tribunale), oltre al suicidio di una madre e alla morte di un prete incriminato e condannato a quattro anni di carcere. Del caso si occupò il senatore A. Cortelloni nel suo libro Pedofilia e satanismo: quel pasticciaccio della Bassa Modenese, Ed. Artestampa, Modena, novembre 2000. Dopo 16 anni i principali accusati, di cui alcuni morti o fuggiti in Francia, sono stati assolti. Per i tecnici del tribunale e privati con i loro riscontri accusatori, nessun rilievo, segnalazione o altro provvedimento.
Nell’Oltrepò Pavese (1998) parte l’indagine "Villa dei crisantemi": setta satanica indistinta (con a capo un pittore) che potrebbe essere una successione o una propaggine di un'altra setta satanista (1996) operante nei dintorni di chiese sconsacrate di Piacenza e con due "suicidi" poi archiviati (2001) poiché le indagini non hanno riscontrato alcunché, cioè i suicidi o suicidati non fecero scalpore oltre la routine giudiziaria.
La vicenda “Bologna satanica” esplosa sui media a carico di Marco Dimitri si chiude nel 2004 con un nulla di fatto; anzi al signor Dimitri, cui è contestata la possibile e non provata immissione di un bimbo di tre anni in una bara (con tanto di nome a dispetto della normativa sulla privacy), si conclude con una restituzione, da parte del governo italiano, al medesimo di centomila euro – sì, centomila euro: allora lo pseudosatanismo o satanismo rende bene.
Tutte le segnalazioni che compaiono sui quotidiani e sono discussi e sviscerati da opinionisti, amici degli amici, in trasmissioni TV, cosa sono? Fandonie, ragazzate, trovate di giovani annoiati?
No, cari amici e non, il satanismo o le sue scimmiottature (cioè quelle del sabato sera o di connotazione turistica) esistono eccome e il satanista lascia quasi sempre un segnale sul posto per provare quello che è stato fatto, anche se tale segnale non è così facile da localizzare come potrebbe sembrare.
Qui non c’è satanismo etimologicamente corretto. Ci si potrebbe però chiedere cosa si nasconde dietro l’illuminazione (snapping), o il disturbo mentale, o il cervello rettiliano emergente dei vari santoni (molto spesso paranoici o per lo meno mitomani), come il fratello John, che annullava la personalità di ogni seguace abolendone il singolo nome (quasi sempre) e dandogliene uno di propria invenzione, come Tddody, Lvvody, Croody, e che prometteva la rinascita in un mondo stellare migliore per mezzo dell’astronave nascosta dietro la coda della cometa; bisognava però lasciare il corpo sulla terra perché troppo pesante e andare solo con lo spirito sulla cometa, cioè morire (come si legge nella parte finale del Piccolo Principe).

La dottrina auspicata dal rapporto Nastase 1999 ha delle carenze che non prendono in considerazione la vera pseudodottrina più spesso patologica e fuorviante propagandata dai singoli movimenti; e non ci permette di evitare le insidie adottando un approccio solo descrittivo del mondo delle sette, concentrandosi invece non sulla classificazione delle varie credenze, ma sulle azioni commesse in nome o sotto la copertura del presunto credo architettato dal guru del momento. 
Giorgio Gagliardi M.D. (Ordine dei Medici di Como n.74)

Bibliografia:
- P. MacLean, Evoluzione del cervello e comportamento umano. Studi sul cervello trino, Einaudi, Torino, 1984).
- L’uomo e il rettile (C.G. Edizioni Medico Scientifiche S.r.l., Torino, 1976).
- http://www.neuroscienze.net/il-cervello-uno-e-trino/
- Convegno “Attenti al lupo, il fascino dell’occultismo sul mondo giovanile”. Oblati di Rho 25-26/02/2006
- UNA SETTA DI SATANA PER VIP ROMANI - Archivio - la Repubblica (https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/09/05/una-setta-di-satana-per-vip.html - link rimosso).
5 set 1996 – Si parla di una setta denominata A.A.T.S., con sede a Villadossola in provincia di Verbania,  con uno statuto allarmante: stabiliva che gli iscritti dovessero dimostrare il proprio coraggio danneggiando i cimiteri. Tale culto sembrerebbe riesumato in questi anni e culminato ad esempio ad Oropa con il danneggiamento di otto tombe (02.07.2018, Eco di Biella), in Val d’Ossola e anche in altre zone del Piemonte abbastanza distanti tra loro.
- G. Gagliardi, Satanismo in Italia, 2018






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